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Attualità | 16 ottobre 2022, 07:11

Caro Bollette, la rabbia della titolare del ‘Non solo bar’ di Imperia: “Raggiunto l’apice della follia. È diventato difficile anche rateizzarle”

In un anno da 800 a 3.200 euro per lo stesso periodo, “costi insostenibili, uniamo le forze ma non sapremmo nemmeno dove andare a protestare, dice Ludovica Cimino

Caro Bollette, la rabbia della titolare del ‘Non solo bar’ di Imperia: “Raggiunto l’apice della follia. È diventato difficile anche rateizzarle”

“Direi che quest'ultima bolletta ha raggiunto l'apice della follia!” Sono queste le parole con cui Lorena Cimino, titolare insieme a una socia del bar ‘Non solo Bar’ di via Foce a Imperia, accompagna la pubblicazione sulla pagina Facebook del locale della sua ultima bolletta dell'Enel.

La stessa, bimestrale dello scorso anno -dichiara Lorena al nostro giornale - era di 800 euro, quella di quest'anno di 3.200 euro,  ma quella precedente di 1.600 rispetto a 1.200. Ce le siamo fatte rateizzare, ma oltre un certo numero non si può e continuando così la rata arriva fino a 1000 euro al mese, una cifra che via via diventa sempre più sostenibile”.

Una gelateria al Prino, ho letto nei commenti al post da parte della titolare, ha raggiunto il record di una bolletta che supera i 7mila euro, la situazione è insostenibile. Tenere duro? Noi lo facciamo, ma non so fino a che punto sarà sostenibile, fino a quando avremo risorse, fino a quando le famiglie, chi le ha ci aiuteranno. Mio padre si è reso disponibile a pagare l’ultima, ma come si fa ad andare avanti così?”.

Cosa avete intenzione di fare?Unire le forze, fare gruppi  di pressione , anche se non sappiamo nemmeno dove andare a protestare”, conclude Lorena Cimino.

La scorsa settimana ha chiuso i battenti il noto Risto-pizza ‘Acqua & Farina’ di via Magenta a Imperia, per anni punto di riferimento del centro di Oneglia, che ha alzato bandiera bianca per l’aumento vertiginoso del costo dell’energia elettrica.

Rischia di essere – commenta il presidente di Fipe Confcommercio Enrico Calvisolo la prima di una lunga serie di chiusure. Nei prossimi mesi, diciamo da qui a Natale, non ci sarà da stupirsi se le nostre città rimarranno al buio. Questi costi, ormai, sono diventati insopportabili ed follia pura pensare che la situazione si risolva aumentando i prezzi di vendita, considerando l’entità dei rincari”, è stato il commento del presidente provinciale di Fipe Confcommercio Enrico Calvi

Diego David

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