Eventi - 14 ottobre 2022, 18:30

“Ora X” L’opera di Fabbrica Wojtyla & Compagnia della Città in scena al Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo

A sostegno della ricerca per il diabete con l’Aild, martedì 1º novembre

 

“Ora X”, la prestigiosa opera scritta e diretta da Patrizio Ranieri Ciu sostiene la divulgazione delle nuove metodologie di abbattimento della diversità nell’approccio alla malattia grazie al protocollo culturale sottoscritto dal presidente nazionale dell’Associazione Italiana Lions per il Diabete, Mauro Andretta, a favore della raccolta fondi dedicata al prezioso operato di ricerca per il diabete che l’AILD svolge da più di trent’anni dando seguito alla causa sostenuta e supportata dal suo compianto fondatore Aldo Villani. L’opera nella specifica circostanza avrà il sostegno etico dell’Ordine dei Frati Minori dell’Umbria, nella figura di Frate Andrea Frigo che sarà direttamente in scena nel commento alla interpretazione dei giovani artisti di Fabbrica Wojtyla & Compagnia della Città e dello sponsor dell’iniziativa Gruppo Cozzi Parodi, e verrà rappresentata martedì 1° novembre alle ore 21:00 presso il Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo, lo storico teatro che ha avuto l’autorevole direzione artistica di Luigi Pirandello, nonché scenario indimenticabile del grande Festival della Canzone Italiana.  Si accede alla rappresentazione grazie al format innovativo del “libro-ingresso”, formula collegata all’opera “Ora X” che Ali della Mente in collaborazione con FW Produzioni srl lancia come sorprendente iniziativa a favore della diffusione culturale. L’originale idea è quella di “interpretare” un libro anche come biglietto di ingresso per lo spettacolo. È l’acquisizione del libro infatti a dare diritto al posto in teatro per assistere alla rappresentazione.   “Ora X” è la nuova tragedia che intende recuperare la funzione originaria della tragedia greca. L’opera, riunisce il pensiero filosofico di Umberto Galimberti a quello poetico di Patrizio Ranieri Ciu, due straordinari pensatori che attraverso percorsi esistenziali di singolare intensità ma totalmente diversi hanno raggiunto la medesima visione. Aperta a una generazione di giovani artisti, quelli di Compagnia della Città & Fabbrica Wojtyla che la interpretano come vita che vorrebbero vivere, è la rappresentazione concettuale sulla scena di ciò che siamo diventati: lo specchio infranto della nostra perduta identità.  

Redazione