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Economia | 08 ottobre 2022, 14:24

La CBD può migliorare la salute nel post menopausa? La scienza dice di sì

La menopausa è un momento assolutamente normale per la vita di tutte le donne

La CBD può migliorare la salute nel post menopausa? La scienza dice di sì

La menopausa è un momento assolutamente normale per la vita di tutte le donne: con l’invecchiamento alcuni processi ormonali vengono meno, facendo quindi scomparire il ciclo mestruale. Alla menopausa e, soprattutto, al post menopausa vengono associati dolori di diverse tipologie.

Gli squilibri ormonali portati dall’età che avanza possono portare a condizioni di dolore costante, sia fisico che mentale, in grado di debilitare una persona sul lungo periodo peggiorandone in maniera sostanziale la qualità della vita.

Fortunatamente secondo la scienza utilizzare un vaporizzatore con una determinata selezione di sostanze può migliorare la situazione del paziente riducendo l’insorgenza di vampate di calore, disturbi del sonno, depressione, irritabilità e così via.

La sostanza più importante per la lotta a questi sintomi è senza dubbio la CBD, uno dei principi attivi presenti all’interno della cannabis ed il principio attivo più importante per l’utilizzo farmaceutico di tale piante.

Vediamo più da vicino come può la CBD mitigare i sintomi della sindrome post menopausa.

Quali sono i problemi del post menopausa?

Secondo diverse ricerche portate avanti dal national institute on AGIN, i sintomi che sono riconducibili all’assenza di ormoni post menopausa sono:

●     vampate

●     disturbi del sonno

●     dolore durante l’atto sessuale

●     depressione

●     volubilità

●     irritabilità

●     osteoporosi

●     dolori gastrointestinali

●     problemi cardiovascolari

●     infiammazione sistemica

Questi sintomi non hanno percentuali precise all’interno della popolazione femminile e hanno un’insorgenza più collegata al vissuto della persona che ai fattori ambientali.

Fino ad oggi le principali soluzioni legate al mondo del post menopausa rientrano all’interno delle terapie HRT, ovvero terapie ormonali sostitutive.

Purtroppo sul lungo termine, sempre secondo le ricerche, le terapie HRT possono provocare più danni che benefici andando ad aumentare il numero di disturbi cardiovascolari, alcuni tipi di cancro e aumentando le possibilità di rimanere vittime di infarti.

In questo contesto si fanno strada tutte le terapie palliative attraverso l’uso delle caratteristiche della cannabis medica, riassunte nell’uso del CBD.

Il CBD utile alla lotta della menopausa

Secondo alcune ricerche svolte in America l’utilizzo di CBD può essere utile per arginare i sintomi ed i dolori derivati dalla menopausa.

Le ricerche finora sono state condotte su topi da laboratorio modificati appositamente per soffrire degli stessi identici sintomi della menopausa.

Topi con disfunzione metabolica, evidenti infiammazioni, minor densità di calcio nelle ossa e livelli errati di batteri nella flora intestinale hanno ricevuto doti crescenti di CBD in un dato periodo ed i risultati sono stati incoraggianti.

La somministrazione di CBD (in forma prevalentemente gassosa, quindi associabile a quello che si fa utilizzando un vaporizzatore) ha migliorato le condizioni di salute dei topi a tutto tondo: dopo qualche trattamento i topi hanno visto le infiammazioni intestinali ridursi, il metabolismo energetico migliorare, la densità del calcio (e dei minerali) nelle ossa aumentare, una rinnovata tolleranza ad alti livelli di zucchero nel sangue ed una grande presenza di lactobacillus nella flora intestinale.

Secondo gli scienziati questo risultati sono incoraggianti poiché possono indicare un’interazione positiva tra il sistema immunitario, la flora intestinale e la CBD stessa.

Attraverso un uso costante e regolato di CBD, una donna in menopausa potrebbe ridurre i dolori e le problematiche collegate a questa situazione, diminuendo le infiammazioni intestinali, migliorando l’intolleranza al glucosio e combattendo nel contempo l’avanzare dell’osteoporosi.

La strada è quella giusta

Per quanto manchino ancora indicazioni chiare sul livello di efficacia che un utilizzo costante di CBD possa fare in soggetti affetti da menopausa, le ricerche portate avanti fino a questo momento mostrano risultati incoraggianti.

L’efficacia della CBD nella gestione dei sintomi derivanti dalla menopausa è difficile da misurare e catalogare in maniera precisa perché l’impatto di tale sostanza sul corpo umano è vasto. La CBD interagisce con un grande numero di recettori e di sistemi del corpo umano legati ai nervi e al controllo di dolore, ansia e più in generale umore.

L’interazione della CBD con i recettori della serotonina, della dopamina e degli oppioidi è sicuramente una delle chiavi di volta di questi studi. Secondo i ricercatori anche l’interazione tra CBD e l’anandamide è molto incoraggiante: attraverso l’inibizione di questa particolare sostanza, la CBD riesce a migliorare l’umore di chi ne fa uso, semplificando per il corpo e la mente la gestione di dolore ed ansie. La CBD, in sostanza, si potrebbe rivelare di grande efficacia anche nella lotta alle emicranie e ai mal di testa.

Tutto questo viene offerto con effetti collaterali minimi: un uso eccessivo di CBD può portare a secchezza delle mucose, diarrea, appetito ridotto, sonnolenza e fatica; niente a che vedere con i sintomi di una situazione post menopausa.

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