“Nel giorno dedicato a San Francesco d’Assisi, rinfreschiamo la memoria di Sua Eccellenza reverendissima Monsignor Antonio Suetta il quale, tentato dal quotidiano Libero, ha pronunciato elogi nei confronti di Giorgia Meloni, a suo dire portatrice nella politica italiana di un ‘nuovo Umanesimo cristiano’ e di altre positività in contrapposizione agli altri partiti. Tali dichiarazioni ci lasciano allibiti”.
Sono le dure dichiarazioni del Movimento 5 Stelle di Sanremo, in risposta a quelle del Vescovo della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo, rilasciate al quotidiano nazionale ‘Libero’. “Il Papa emerito Benedetto XVI – prosegue il M5S matuziano - nella sua prima enciclica ‘Deus caritas est’, infatti, ammoniva: ‘La Chiesa non può e non deve prendere nelle sue mani la battaglia politica’. Ancora più diretto è Papa Francesco: ‘Il rapporto (tra Chiesa e politica ndr) deve essere allo stesso tempo parallelo e convergente. Parallelo, perché ognuno ha la sua strada e i suoi diversi compiti. Convergente, soltanto nell'aiutare il popolo. Quando i rapporti convergono prima, senza il popolo, o infischiandosene del popolo, inizia quel connubio con il potere politico che finisce per imputridire la Chiesa’. Nella lettera al Cardinale Marc Ouellet inoltre il Santo Padre afferma che il clericalismo è un grande male per la Chiesa e per la sua credibilità. ‘Non è mai il pastore a dover dire al laico quello che deve fare e dire, lui lo sa tanto e meglio di noi. (...) Come pastori, uniti al nostro popolo, ci fa bene domandarci come stiamo stimolando e promuovendo la carità e la fraternità, il desiderio del bene, della verità e della giustizia. Come facciamo a far sì che la corruzione non si annidi nei nostri cuori’. Tornando alle parole di Papa Francesco: ‘Ogni volta che i Vescovi hanno gestito non come pastori un problema, si sono schierati sulla vita politica. Ma cosa deve fare il pastore? Essere pastore, e non andare condannando o non condannando. Deve essere pastore, con lo stile di Dio: con vicinanza, compassione e tenerezza. Un pastore che non sa gestire con lo stile di Dio scivola e si mette in tante cose che non sono da pastore’.”
“Le affermazioni proferite da Monsignor Suetta – terminano i penta stellati - un Pastore della Chiesa, fanno male perché allineare il messaggio del Cristianesimo a una sola parte politica è fazioso, pericoloso e certamente esagerato. I giudizi, piuttosto, si esprimano ex post sui fatti politici e non a priori sulle persone. Dal ruolo del Vescovo ci si attende rispetto e uguaglianza e non le divisioni. Auguriamo a Sua Eccellenza reverendissima Monsignor Suetta un buon lavoro guidato dallo Spirito Santo come pastore di anime e gli rammentiamo di schierarsi sempre dalla parte giusta, quella degli ultimi di questo mondo”.