Politica - 30 settembre 2022, 17:58

FdI si astiene in Regione sull'aborto: Alternativa Intemelia "Dietro la proposta si cela un inganno"

"Si istituiscono sportelli pro vita mentre si dovrebbero istituire sportelli pro libertà di scelta delle donne delle donne che si trovano già a dover fronteggiare il 70% dei ginecologi obiettore di coscienza"

“La decisione di FdI di astenersi in Consiglio Regionale sul pieno sostegno all’aborto ha fatto il giro dei media, così  come aveva fatto clamore circa un anno e mezzo fa la proposta di legge regionale che FdI aveva presentato per istituire sportelli pro vita in ogni struttura ligure che effettuasse interruzioni di gravidanza, definendo l'embrione ‘figlio dalla vita nascosta e in pericolo’. Oggi quella proposta è più che mai attuale, anzi i consiglieri firmatari denunciano il mancato avvio dell'iter di discussione”.

Interviene in questo modo ‘Alternativa Intemelia’, che prosegue: “Dietro quella proposta si cela, a nostro avviso, un vero inganno: il partito di Giorgia Meloni sulla legge 194 da una parte rassicura tutti continuando a ripetere di non voler abolire o modificare la legge, dall’altra mette in atto gli strumenti necessari a svuotarla, ad esempio esercitando la massima pressione psicologica nei confronti di chi ha deciso di abortire. Nella proposta di legge depositata in Regione dai Consiglieri Regionali di FdI Stefano Balleari, Sauro Manucci e Veronica Russo c’è infatti un riferimento preciso al movimento ProVita al punto 5.4 che recita così: ‘Presso ogni struttura in cui venga praticata l’interruzione volontaria della gravidanza, è messo gratuitamente a disposizione, in prossimità del consultorio e/o del reparto di maternità oltre che adeguatamente segnalato al fine di renderlo agevolmente raggiungibile, un idoneo locale per le organizzazioni di volontariato che operino nel settore dell’aiuto alla vita nascente. L’assegnazione del locale ha durata biennale ed è rinnovabile’. Ora, questi centri di aiuto sono collegati al Movimento per la Vita presieduto da Marina Casini Baldini e sono tutti dichiaratamente contro l'aborto”.

“In definitiva – termina il gruppo frontaliero - si istituiscono sportelli pro vita mentre si dovrebbero istituire sportelli pro libertà di scelta delle donne delle donne che si trovano già a dover fronteggiare il 70% dei ginecologi obiettore di coscienza, in alcuni casi anche l'80% e in 26 strutture addirittura il 100%. Incentivare negli ospedali gli sportelli di associazioni antiabortiste è profondamente sbagliato e si pone in contrasto con la ratio della legge 194 che sancisce il divieto dell'obiezione in struttura. Anche l'altra iniziativa tanto decantata dalla Meloni, di cui neppure si fa cenno nella proposta di legge regionale, ovvero il supporto economico alle donne indigenti che si trovano di fronte alla scelta se abortire o meno, non costituisce affatto una soluzione. Questa la si potrà ottenere soltanto attraverso una riforma del lavoro che contrasti il precariato e che incentivi l’occupazione femminile, che riconosca congedi ben remunerati e paritari, insomma che parifichi l'uomo e la donna sul lavoro ma anche in famiglia”.

Redazione