In questi giorni il TSAP di Roma (Tribunale Superiore della Acque Pubbliche) ha respinto il ricorso dell’azienda RENMA che voleva realizzare una mini-centrale idroelettrica sul rio Carne nel comune di Pigna (Imperia).
«Negli anni la vicenda è stata seguita anche dal Consiglio Regionale e io stesso mi sono recato sul posto e ho presentato due interrogazioni. Nella precedente legislatura anche l’allora collega Alice Salvatore se ne era interessata - dice Gianni Pastorino, Capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio Regionale - La questione aveva aperto una discussione trasversale tre le forze politiche, la maggioranza delle quali contrarie alla costruzione che avrebbe avuto la conseguenza di devastare un luogo di grande bellezza, adiacente ad una zona SIC (Sito di Interesse Comunitario) e caratterizzata dalla presenza di una delle rarissime colonie di gamberi di fiume».
Una battaglia portata avanti dalla comunità locale, dall'attuale sindaco Roberto Trutalli e, per tutti gli aspetti tecnici e processuali, dall'ing. Verrando Gianfranco, supportati attivamente da tutti i membri del Comitato. Ci sono poi alle associazioni che hanno portato un contributo importante alla battaglia, come al lungo elenco di cittadini e comitati che combattono per la tutela del territorio.
«Oltre all'impatto ambientale i lavori avrebbero avuto un forte impatto sullo storico e medioevale Ponte di Rio Carne, strategico per l'unica via di comunicazione per i commerci di allora con Francia e Piemonte e sulla cui storia si rimanda a tutta la letteratura esistente ed in particolare sul libro Frontiera e transito dello storico Mario Cassioli - aggiunge Gianfranco Verrando - Detto Ponte è inserito nella lista dei luoghi più belli del FAI. I lavori avrebbero messo a possibile rischio la stabilità del ponte, come certificato anche dall'Arma Carbinieri C.F.S. e dalla Soprintendenza delle Belle Arti e dalle perizie fatte eseguire sullo stesso dal Comune di Pigna. La ditta costruttrice non aveva neppure chiesto il benestare alla Soprintendenza e proprio su questo punto é stato vinto il contenzioso».
«Il comportamento di alcuni colleghi del Consiglio Regionale e di alcuni esponenti politici mi lascia perplesso e con me anche l’ingegnere Verrando con cui da anni seguo la vicenda - conclude Gianni Pastorino - Ricordo infatti a chi in questi giorni è intervenuto sull’argomento con roboanti post e comunicati, che per questioni di questo tipo è importanti esserci, essere presenti nella fase di contestazione dell’opera e in quella legata al processo giuridico.
Vivere la politica significa vivere le contraddizioni del territorio con un lavoro continuo, significa portare avanti con le persone una capacità di contrasto a livello giuridico. Servono a poco gli annunci mediatici che, probabilmente, servono a soddisfare l’ego di qualcuno ma non hanno nessun relazione con quanto avvenuto in una battaglia come questa».