Rio carne a Pigna, Sansa: “La battaglia contro la mini centrale idroelettrica non è una piccola storia, c'è in gioco il diritto dei piccoli comuni di salvare i tesori del proprio territorio”

“Nella campagna elettorale 2020 avevo promesso che avrei seguito la battaglia per salvare un tesoro come il Rio Carne e abbiamo mantenuto l'impegno. Questa non è una piccola storia, c'è in gioco il diritto dei piccoli comuni di salvare i tesori del proprio territorio”. Commenta così il consigliere regionale Ferruccio Sansa il respingimento del ricorso al TSAP di Roma che boccia definitivamente il progetto della mini centrale idroelettrica nel Rio Carne a Pigna, nell'entroterra imperiese.

“In questa storia c'è in ballo anche il bene dell'acqua che non deve essere privatizzato, come gli Italiani hanno detto chiaramente in un referendum – aggiunge Sansa. Ora andiamo tutti a Pigna per vedere il Rio Carne, per scoprire la bellezza dei riflessi verdi. Ci aiuterà a capire quanto sia importante questa vittoria per tutti i liguri”.

Il sindaco di Pigna, Roberto Trutalli, che per sei anni si è battuto per difendere il Rio Carne e le sue sorgenti utilizzate dalla comunità, aggiunge a tutta la vicenda un fondamentale aspetto normativo. “Bisogna subito cambiare la legge regionale dgr 11/22 del 2012 che ad oggi consente queste operazioni di privatizzazione delle acque con concessioni per 30 anni. Il tutto senza considerare, ad esempio i sempre più impattanti problemi di siccità che stiamo vivendo – spiega il primo cittadino -. La comunità di Pigna utilizza 350 m3 di acqua al giorno dalle sorgenti del Rio Carne. Un quantitativo che che non sarebbe più stato utilizzabile in caso di creazione della mini centrale idroelettrica”.