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Politica | 06 settembre 2022, 11:26

Pubblicato il 'Piano Concordatario' della Riviera Trasporti "Per i dipendenti all'interno solo menzogne"

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Pubblicato il 'Piano Concordatario' della Riviera Trasporti "Per i dipendenti all'interno solo menzogne"

Il Piano Concordatario della Riviera Trasporti è diventato pubblico dall’inizio di settembre e, secondo quanto evidenziato al suo interno, la società potrà ripristinare il proprio equilibrio economico, patrimoniale e finanziario.

Il Piano, articolato sul periodo compreso tra il 1° ottobre 2021 e il 31 dicembre 2025, prevede:
- la cristallizzazione del debito concorsuale alla data del 27/9/2021, data di deposito della istanza di concordato c.d. in bianco;
- la continuazione dell’attività in forma diretta, in forza, dapprima, di prolungamento dell’attuale affidamento del servizio (in scadenza al 31/3/2022), e quindi in forza di apposito affidamento del servizio in house;
- la realizzazione di investimenti per il rinnovo della flotta dei mezzi aziendali per euro 11,2 milioni di euro, coperti da contributi pubblici per circa 10,2 e quindi per un fabbisogno netto di circa un milione di euro;
- il realizzo di alcuni cespiti aziendali, per la gran parte costituiti da beni immobili, non essenziali per lo svolgimento dell’attività di T.P.L.(trasporto pubblico locale);
- la stipulazione di apposito accordo para-concordatario con Banca Carige al fine di ristrutturare i mutui in essere e liberare da ipoteca alcuni beni immobili di cui al punto precedente, da destinare a realizzo;
- l’incasso di alcuni crediti per contributi pubblici pregressi, di natura non ricorrente;
- la ricapitalizzazione della Società da parte del Socio Provincia di Imperia mediante apporto di bene in natura;
- il pagamento delle spese di procedura, assunte per un costo di complessivi circa 500mila euro, di cui 260mila euro a titolo di compenso stimato per i Commissari Giudiziali;
- il pagamento integrale dei crediti prededucibili, riferiti a periodi successivi al 27/9/2021;
- il pagamento integrale dei crediti concorsuali privilegiati, entro il 31/12/2024 (i.e.: entro i due anni successivi alla data della omologazione, ipotizzata al 31/12/2022);
- il degradamento al chirografo, ex art.160, comma secondo, L.F., di un credito assistito da privilegio speciale su beni aziendali (autobus a idrogeno);
- il pagamento parziale del credito concorsuale ipotecario, nei termini e con le modalità indicate nel citato accordo para-concordatario con Banca Carige;
- il pagamento dei creditori concorsuali chirografari nella misura del 23% entro il 31/12/2025.

In particolare, con riferimento agli esiti dello sviluppo del Piano, la disponibilità di cassa a fine del periodo (al 31/12/2025) ammonterà a oltre 2,4 milioni di euro, importo che sembra ampiamente sufficiente ad affrontare le esigenze della gestione ordinaria. La disponibilità di cassa non può essere destinata a miglior pagamento dei creditori poiché un minor esdebitamento rispetto a quello indicato nel piano, non permette di conseguire un adeguato margine di patrimonializzazione, con particolare riferimento ai saldi al 31 dicembre prossimo; Inoltre il margine operativo lordo medio degli esercizi 2024 e 2025 (annualità che in certa misura rappresentano gli esercizi ‘a regime’-) ammontano a un valore medio di circa 1,8 milioni di euro, importo che a tutta evidenza appare idoneo a ripagare le rate del mutuo Carige riscadenzato (circa 300 mila euro all’anno in linea capitale), oltre i relativi interessi e un modesto carico di imposte.

Il rapporto tra debito finanziario (al lordo della liquidità) e patrimonio netto sarà pari al 31 dicembre 2025 a circa il 170%, per un ratio quindi che esprime un livello di capitalizzazione complessivamente adeguato, tenuto anche in considerazione il livello di leva finanziaria media del settore. Il rapporto tra fonti a medio-lungo termine e immobilizzazioni nette al 31 dicembre 2025 sarà pari a circa il 125%, tale quindi da ragionevolmente garantire il necessario equilibrio nella gestione dei flussi finanziari.

La società ha formula le proprie proposte ai creditori:
- pagamento dell’unico creditore ipotecario (Banca Carige SpA) nella tempistica e nella misura convenuta nell’apposito accordo para-concordatario;
- pagamento integrale dei crediti muniti di privilegio generale, entro il 31 dicembre 2024 (per la quota scaduta);
- pagamento della quota-parte di credito munita di privilegio speciale ipotecario entro il 31 dicembre 2024;
- pagamento dei creditori chirografari, senza riconoscimento di interessi, nella misura del 23% (ventitre per cento) entro la data il 31 dicembre 2025.

Ai creditori saranno ulteriormente destinate le seguenti risorse:
- somme incassate dalla vendita dell’impianto di rifornimento di idrogeno, per euro 400 mila;
- somme incassate dalla vendita dei 3 autobus alimentati ad idrogeno, oggetto di stima interna per complessivi euro 750 mila;
- eventuali somme incassate in relazione a crediti svalutati a titolo prudenziale;
- eventuali somme residue (i.e.: non utilizzate) del fondo rischi per oneri imprevisti, pari ad euro 400 mila.

Il debito concorsuale per contributi previdenziali e relativi accessori è riportato nella seguente tabella:

“Per la segreteria di Usb è difficile offrire una valutazione al piano concordatario di Rt senza scendere in offese per chi lo ha redatto, soprattutto quando si leggono al suo interno menzogne che i dipendenti e non solo conoscono molto bene ma che non possono accettare. Alcuni passaggi emersi ci hanno lasciato senza parole, soprattutto quando si cerca di dare una spiegazione allo stato societario, descrivendo uno storico largamente incompleto che se da una parte dimentica di accennare alle varie spese e acquisti fatti con superficialità e sperpero di denaro senza senso, dall'altra attribuisce responsabilità a situazioni in parte non reali”.

Intervengono in questo modo il segretario USB Maurizio Rimassa e il coordinatore Alessandro Capitini, che proseguono: “Quando per esempio si accenna alle cause intentate dai dipendenti, tacciandoli di essere corresponsabili della situazione, si mente sapendo di mentire, non si dice che gli arretrati degli stipendi non sono ancora stati corrisposti integralmente e che quindi non pesano sulle casse di Rt, denari che comunque sarebbero dovuti finire nelle tasche dei lavoratori, costretti a rivolgersi ad un giudice per avere quanto gli spetta. Ancora non si dice che nonostante due sentenze esecutive, l'azienda si permette in barba ai diritti del lavoro di non applicarle”.

“Per fortuna alcune voci non si sono potute nascondere. Per esempio – terminano - per tutte le parcelle e le consulenze richieste Rt ha speso fino ad ora centinaia di migliaia di euro, una vergogna senza fine fatta con i soldi dei contribuenti e degli stessi dipendenti che pagano sulla loro pelle le scelte scellerate di amministratori miopi, con complicità dentro e fuori le mura aziendali. Questo documento è la testimonianza del loro fallimento. Strumentalizzare i dipendenti dopo tutti i sacrifici che hanno fatto in questi anni è stomachevole, di loro nel futuro si ricorderanno per l'impegno profuso nel portare avanti questa società, mentre i nomi degli amministratori saranno per sempre accostati al disastro di un'azienda che per anni ha dato lavoro a centinaia di persone. Infine il colpo finale e di teatro di questo discutibile piano concordatario: alla fine il disastro Rt è senza colpevoli, le azioni di responsabilità prescritte. Riviera Trasporti deve essere salvata ma ha bisogno anche di verità”.

 

Redazione

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