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Imperia Golfo Dianese | 05 settembre 2022, 17:40

Diano Domani: “Incuria e malattie degli alberi, la città rischia di perdere l’ appellativo di ‘Citta’ degli aranci’ (foto)

"Le piante stanno morendo, un’immagine angosciosa. È questa la gestione del verde da parte sella Giemme?”

Diano Domani: “Incuria e malattie degli alberi, la città rischia di perdere l’ appellativo di ‘Citta’ degli aranci’ (foto)

"Nel solito silenzio dell’Amministrazione Comunale la maggior parte delle centinaia di piante di agrumi site nel centro storico stanno soffrendo diverse malattie, tra cui la cocciniglia, ma non solo, e risultano in taluni casi spoglie e con i frutti marci", la denuncia supportata da un report fotografico arriva dal gruppo consiliare 'Diano Domani'.

"La situazione è da tempo altamente preoccupante per le piante che nel corso degli anni sono diventate uno dei simboli più apprezzati della città e dimostra clamorose inefficenze da parte della Gm Spa a cui ormai da anni è stata affidato l’appalto per la cura ed il mantenimento del verde pubblico cittadino".

E’ uno scempio – dicono i consiglieri Francesco Parrella e Micaela Cavalleri – che deturpa il grande patrimonio arboreo di Diano Marina e rischia di compromettere anche le piantumazioni private site nelle vicinanze degli aranci malati. Abbiamo presentato un’interrogazione per sapere dall’Amministrazione quali azioni sono state adottate e per conoscere, una volta per tutte, se all’interno dell’organico della società controllata diretta da Domenico Surace esistono professionalità e competenze specifiche per un settore, quello del verde, che non può vivere di improvvisazione anche per il fatto che le operazioni di potatura e di cura delle piante, oltre all’utilizzo dei relativi prodotti, necessitano di conoscenze tecniche specifiche".

I primi aranci a Diano Marina risalgono al 1923 per volontà di un commissario governativo dell’epoca e, proprio alla soglia del centenario, quella che per residenti e turisti è conosciuta ovunque come 'La Città degli Aranci' potrebbe vedere compromesso il proprio agrumeto che si estende in tutto il centro cittadino.“Tante aiuole e giardini vivono da tempo nell’incuria, numerose alberature sono state abbattute negli anni scorsi da Za e soci,  ma lasciar morire così anche i nostri aranci-simbolo è davvero vergognoso. Vogliamo conoscere anche le spese effettuate e se e quanto costerà un intervento risolutivo, i cittadini meritano di sapere e non di continuare soltanto a subire tali inefficienze”, - concludono Parrella e Cavalleri

 

Redazione

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