Attualità - 03 settembre 2022, 07:11

Sanremo: estate da 'full booking' per gli alberghi matuziani, ma i rincari fanno pensare a chiusure per tutto l'inverno

Il Presidente di Federalberghi ha confermato l'ottima stagione che sta per terminare ma non ha nascosto la preoccupazione per i prossimi mesi. Bollette della luce quadruplicate

Grande euforia per i risultati dell’estate ma anche tanta preoccupazione per il futuro a causa dell’aumento sensibile delle bollette a cui far fronte. E’ questo lo stato d’animo degli albergatori sanremesi al termine dei due mesi clou dell’estate, durante i quali si è registrato quasi ovunque il cosiddetto ‘full booking’, ovvero il tutto esaurito nelle strutture ricettive.

A livello di incassi gli operatori del settore alberghiero hanno incassato circa il 10% in più del 2019 e, comunque più del 2020 e 2021, stagioni caratterizzate dai timori della pandemia. Anche a Sanremo sono aumentati decisamente gli stranieri, in particolare a luglio ma anche ad agosto che, storicamente è un mese ‘italiano’. Abbiamo ospitato gli stranieri classici francesi, svizzeri e tedeschi ma anche tantissimi olandesi e turisti dell’Est europeo come ungheresi, polacchi, cechi e tante altre nazioni.

Numeri importanti che hanno alimentato una ottima economia per il settore che, invece, ora è molto preoccupato per il futuro e per le bollette stratosferiche che stanno arrivando in questi giorni.

“Abbiamo visto bollette quadruplicate – ha detto il presidente di Federalberghi, Silvio Di Michele – e, se non ci sarà un intervento importante, sia a livello nazionale che europeo, la ‘barca non sta a galla’. Oltre alle bollette è aumentato tutto in cascata, anche se per fortuna non allo stesso modo. Abbiamo un’inflazione che vola, con gli aumento dell’8% sugli affitti alberghieri che sono davvero tanto. Senza dimenticare che siamo di fronte a un aumento costante”.

La preoccupazione è davvero tanta e, addirittura, ci sono operatori del settore che stanno pensando a una chiusura totale nei mesi invernali, ad eccezione del periodo legato al Festival: “Lo stanno pensando sia gli alberghi ‘medi’ che di grosse dimensioni – prosegue Di Michele – perché forse conviene chiudere. Nel mese di luglio e agosto, aumentando i prezzi riusciamo a tirare un colpo al cerchio e l’altro alla botte. Ora siamo di fronte al timore della gente che si chiede effettivamente se partire o meno per le vacanze. Ci sarà qualcuno che dovrà scegliere se riscaldarsi in inverno, magari raddoppiando i costi, oppure andare in vacanza. C’è il dilemma di aprire o meno nel corso dell’inverno anche per il considerevole aumento delle bollette per il riscaldamento. Ma non è solo quello, è tutto come ad esempio il servizio lavanderia che si è visto quadri plicati i costi”.

Il lavaggio della biancheria è già aumentato del 18% ma le lavanderie che si occupano del lavoro per gli alberghi rischiano di non starci comunque dentro alle spese che aumentano di giorno in giorno. “Addirittura ci sono alcuni consulenti energetici – dice in merito Di Michele – che ci consigliano di chiudere, perché sembra che non ci sia freno al rialzo. Serve che si torni indietro, anche se non completamente, perché i rischi sono davvero elevati, che andranno poi in cascata anche sul mondo del lavoro”.

Tornando a parlare di presenze la crisi energetica inizia a farsi già sentire per il mese di settembre, che era partito molto bene sul piano delle prenotazioni che, negli ultimi giorni hanno frenato un pochino. Impossibile, infine, fare previsioni per gli arrivi in occasione delle festività natalizie: “No, su questo no – termina – perché ci diano veramente una mano e la possibilità di andare avanti. Senza dimenticare che, basta andare a fare la spesa per capire la situazione. Quest’inverno anche il settore alimentare subirà dei salassi incredibili”.