Politica - 13 agosto 2022, 07:11

Ingresso socio privato in Rivieracqua, sindaci del Golfo dianese in ordine sparso ma prevale lo scetticismo

In programma un vertice tra i primi cittadini. Romano Damonte (Diano Castello): “Nettamente contrario, pratica in consiglio il 17 agosto”

Ingresso del socio privato in Rivieracqua, sindaci del Golfo dianese in ordine sparso, anche se prevalgono i pareri negativi. In vista delle rispettive sedute dei consigli comunali è previsto, comunque, un vertice del coordinamento dei 7 comuni come conferma il primo cittadino di Diano Marina Cristiano Za Garibaldi: “Faremo una riunione dei 7 sindaci per confrontarci, è una decisione che va ponderata bene dal punto di vista operativo, in ballo c’è il salvataggio della società”. “

"Il mio pensiero personale è che l’ingresso di un socio privato -dichiara Valerio Urso (San Bartolomeo al Mare) possa portare benefici sul piano tecnico e della riorganizzazione dei servizi. Ho chiesto al commissario ad acta dell’Ato idrico Gaia Checcucci che venga rispettato il referendum del 2012 e che la maggioranza delle quote rimangano in mano pubblica. L’iniziativa dei miei colleghi sindaci di ricapitalizzare, secondo me è praticabile solo nei piccoli centri, già per il mio Comune sarebbe insostenibile”.

Ho convocato i capigruppo – spiega il sindaco di Cervo Lina Cha perché sia una decisione partecipata, anche se, purtroppo, abbiamo poco tempo a disposizione. Non vorrei apparire demagogica ma sul problema Rivieracqua vanno tutelati i cittadini che pagano e i creditori. Senza l’operato della Checcucci da lei svolto finora il consorzio sarebbe già pubblico al 100 per cento”.   

Paolo Sciandino (Diano Arentino): “Lascerò libertà di coscienza ai miei consiglieri, è una questione molto delicata”.

Il 17 agosto porteremo la pratica in consiglio comunale – dice il primo cittadino di Diano Castello Romano Damonte – la mia posizione è assolutamente per l’acqua pubblica”. 

Claudio Mucilli (Diano San Pietro): “Sentirò la mia maggioranza, ma personalmente non sono d’accordo”. “Dovremo confrontarci e intraprendere una strada comune. Ci sono molti problemi che vanno risolti, sicuramente va fatto qualcosa, noi siamo praticamente in autogestione per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico”, conclude Stefano Damonte (Villa Faraldi).