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Politica | 10 agosto 2022, 11:38

Montalto Carpasio vota no per la trasformazione in Spa di Rivieracqua: maggioranza spaccata, sindaco Bianchi unico favorevole - interviste

"Passaggio obbligato, se i Comuni non metteranno i soldi qualcun altro ce li metterà" - ha spiegato Bianchi. "Qui si tratta di valori e l'acqua deve essere pubblica. Su questo sono irremovibile" - ha detto Antonella Bignone. "Il cittadino si sente tradito" - ha aggiunto il vicesindaco Verda.

Il comune

Il comune

Il consiglio comunale di Montalto Carpasio ha detto 'no' alla trasformazione di Rivieracqua da società consortile a società per azioni. Sulla pratica la maggioranza si è spaccata lasciando da solo il sindaco Mariano Bianchi, unico favorevole. 

Tra le fila dell'amministrazione si registrano: un consigliere astenuto, Monica Valazza e gli altri contrari, Valerio Verda il vicesindaco, Maurizio Lanteri, Antonella Bignone e Paolo Ausenda. Contrario anche l'unico rappresentante della opposizione, Davide Lupano. La pratica viene quindi bocciata. 

IL SINDACO "Noi crediamo nell'acqua pubblica. - mette le mani avanti Bianchi che poi spiega - il mio voto positivo in questa fase è perchè non si votava per far entrare  il privato. Si tratta di un atto dovuto in seguito alle decisioni assunte nel 2019. Un passaggio necessario anche se tutti i comuni decidessero di metterci i soldi necessari per tenere Rivieracqua completamente pubblica (circa 38milioni di euro ndr). Il punto è che se non mettiamo i soldi qualcun altro ce li metterà. Oggi Rivieracqua è pubblica al 100% se vogliamo che rimanga tale, tutti i comuni devono fare un sacrificio e coprire il buco. Non ci sono altre soluzioni. Sul voto contrario anche da parte dei consiglieri di maggioranza, ho lasciato libertà di coscienza. Su queste decisioni bisogna fare così e non ci saranno ripercussioni a livello politico amministrativo". 

I CONTRARI DELLA MAGGIORANZA - "E' vero non si votava per il privato ma questa modifica dello statuto della società ne permetterà l'ingresso in un secondo momento - analizza Antonella Bignone - Con le grandi città che si sono già espresse il nostro no conta poco ma è una chiara presa di posizione". 

A livello politico si è creata una spaccatura tra le fila della maggioranza, che cosa comporta? "Nulla. Non cambia niente. E' la prima volta che ci troviamo in questa situazione ma anche se facciamo parte dell'amministrazione c'è autonomia di pensiero e giudizio" - sottolinea Bignone.

"Con Paolo (Ausenda ndr) avevo fatto una battaglia all'epoca del Referendum per l'acqua pubblica. E' qualcosa in cui credo e non intendo modificare il mio pensiero. Abbiamo ascoltato le ragioni del sindaco ma ci sono argomenti che non possono prescindere dalla autonomia di giudizio e pensieri. Qui si tratta di valori e l'acqua deve essere pubblica. Su questo sono irremovibile" - conclude Antonella Bignone

Anche Verda, sulla votazione ha semplicemente detto: "Abbiamo fatto un Referendum affinchè l'acqua resti pubblica e il Cittadino si sente tradito e preso per i fondelli". 

Dalla opposizione, il consigliere Davide Lupano per la lista "Uno... per tutti" ha preferito non commentare.

Stefano Michero

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