Politica - 01 agosto 2022, 17:47

Sanremo: ingresso del socio privato in Rivieracqua, Biancheri “Non si può tornare indietro, ma se avessi agito con il cuore avrei mandato tutti a quel paese” (Video)

Il sindaco di Sanremo ha spiegato al consiglio comunale la marcia indietro sulla gestione dell’acqua in provincia: “Dal 2014 è stato un calvario, nessuno ha accettato politicamente di fare un passo indietro”

Il cambio di statuto votato dal consiglio comunale di Sanremo posa di fatto il primo mattone della trasformazione di Rivieracqua in società per azioni con l’ingresso del socio privato, circostanza che ha portato alla spaccatura in maggioranza con il voto contrario di Mario Robaldo e una accesa discussione in assise.
Evidente e lampante il cambio di rotta rispetto al referendum che nel 2011 ha visto il 96% dei votanti esprimersi per il ‘sì’ all’acqua pubblica e che oggi, alla luce delle recenti cronache locali, risulta a dir poco insignificante.

Nel proprio lungo intervento in consiglio comunale il sindaco Alberto Biancheri ha ripercorso le principali tappe che dal 2014 hanno portato alla svolta attuale puntando il dito contro le scelte di alcuni amministratori locali.

Dal 2014 è stato un calvario - ha dichiarato il primo cittadino in consiglio - sono state di più le assemblee senza il numero legale e le ore a discutere dei Comuni che non volevano passare le loro risorse a Rivieracqua. In questo contesto devo dire grazie ad alcuni sindaci con i quali abbiamo portato avanti sino al 2020 un percorso unanime per non far fallire questa società. Se anche decidessimo di non avere un privato dovremmo comunque fare questo passaggio a società per azioni pubblica. A ogni bilancio o assemblea siamo trovati in un contesto per non far fallire la società che era a rischio fallimento. Eravamo circondati da Comuni che avevano altre aspirazioni e si andava avanti con ricorsi al Tar e decreti ingiuntivi. Noi come Sanremo insieme ad altri sindaci abbiamo fatto un lavoro incredibile in un contesto difficile. La società è arrivata 10 milioni di perdite pregresse, tutte le convenzioni sono state redatte una a una perché con qualsiasi comune ci sono stati dei pasticci. In questo contesto c’erano anche aziende private che chiedevano di essere pagate per 17 milioni di euro. La situazione è di un indebitamento di 56 milioni di euro, 10 dei quali saranno contribuiti in azioni. Gli altri 46 sono tutti da coprire oltre alle perdite pregresse di 10 milioni”. 

Se avessi agito con il cuore avrei già mandato tutti a quel paese, ma abbiamo fatto di tutto per tenere in piedi questa società perché non fallisse, sarebbe stato un disastro - ha proseguito il sindaco Biancheri - se ci fosse stata la volontà di privatizzarla c’erano tutte le condizioni per revocare la concessione nel 2019 con un privato al 100%, abbiamo tenuto duro noi con i sindaci che ho elencato. Per me oggi è utopia pensare che questa società possa tornare a essere completamente pubblica, non ci sono le condizioni politiche. Nessuno ha accettato politicamente di fare un passo indietro, non lo dimenticherò mai, alcune persone che sino al giorno prima hanno condiviso battaglie, facciamoci delle domande. Oggi non ci sono più i presupposti per tornare indietro. Amministro un Comune e come amministratore e come sindaco penso che oggi non scegliere sia la cosa più sbagliata, il sistema deve andare avanti”.

L’intervento del sindaco Alberto Biancheri in consiglio comunale