Teatro dell’opera del Casinò di Sanremo con tanto pubblico, ieri sera per la presentazione del libro del giornalista e scrittore Gad Lerner, con ‘Noi Partigiani. Memoriale della Resistenza italiana’ (Feltrinelli), volume curato con Laura Gnocchi.
Insieme a Marzia Taruffi, curatrice dalla rassegna, anche il Dott. Gustavo Ottolenghi e la Prof.ssa Francesca Rotta Gentile mentre, per l’Amministrazione comunale era presente l’Assessore Silvana Ormea. Un racconto corale di malinconia ma anche di felicità, che riporta alla luce i valori civili fondamentali che oggi dobbiamo difendere. Un grande romanzo collettivo di formazione di un soggetto fragile e inestimabile: la nostra Costituzione democratica.
“Alcuni considerano ‘Partigiani’ una parolaccia - ha detto Gad Lerner - perché vuol dire essere di parte. Ci sono dei momenti in cui fare i ‘neutrali’, significa solo fare i furbi e vedere cosa ti conviene per il ‘dopo’. Andare a sentire i partigiani, quelli che hanno scelto, credo possa essere un codice di comportamento e un esempio per noi che, oggi, siamo chiamati a scelte molto difficili tra una guerra, una pandemia e una siccità. Pensando a quei ‘ragazzi’ che da giovanissimi hanno scelto da che parte stare, mi fa rivalutare la parola partigiani”.
Analizziamo un po’ la situazione mondiale del momento che, come ha detto lei, è davvero difficile: “Vedo che si battono tutti i record, anno dopo anno, delle spese militari. Quest’anno si sono fatte spese iperboliche ancor prima della guerra in Ucraina e, quando si riuniscono i vertici militari stabiliscono che ne servono altre. Credete davvero che, prima o poi, qualcuno non li usi?”
Tra tre anni saranno 80 dalla fine della guerra. Tornano ai partigiani. Molti dicono che inizia un po’ a svanire il ricordo. Lei cosa ne pensa? “A me fa piacere che il 25 aprile disturbi e divida, perché è stato davvero uno ‘spartiacque’, se si pensa come è cambiata l’Italia tra il ’45 e il ’48. Noi ora abbiamo una politica lentissima nei suoi cambiamenti mentre ai tempi abbiamo avuto la liberazione dalla dittatura, il voto alle donne, il passaggio dalla monarchia alla repubblica e una costituzione democratica. Cose che confermano che la guerra l’avrebbero vinto americani e inglesi ma, senza un movimento partigiano e un esercito di popolo, quei cambiamenti non li avremmo avuti”.
Il futuro è l’Europa unita sul piano politico ma anche per mantenere la pace? “L’unione dei paesi europei è l’antidoto e il contrario del nazionalismo, che è una malattia terribile. Oggi non si può più dire fascismo, ma lo vediamo riproporsi come una pianta infestante da più parti. Oggi Putin ne è il paladino, ma ne abbiamo anche più vicini a casa nostra e, quindi, l’Europa unita è la confutazione delle differenze tra le nazioni ed è la nostra unica salvezza possibile”.
Gad Lerner è nato a Beirut da una famiglia ebraica. Avvicinatosi al giornalismo grazie all’esperienza di ‘Lotta Continua’, ha collaborato a ‘Radio Popolare’ prima di entrare nella redazione de L’Espresso. Nei primi anni ’90 inizia la sua esperienza televisiva realizzando per la Raitre di Guglielmi due trasmissioni dedicate alla questione settentrionale: Profondo Nord e Milano, Italia. Chiamato da Ezio Mauro a La Stampa come vicedirettore nel 1993, collaborerà successivamente come inviato e editorialista con il Corriere della sera e in seguito con Repubblica.
Martedì prossimo alle 21, invece, sarà protagonista Veronica Pivetti, che illustrerà ‘Tequila bang bang’ (Mondadori). Letture scelte con Loredana de Flaviis della compagnia ‘Il Teatro dell’Albero’.