San Tusco è un santo di cui si hanno ben poche notizie, ma che a Triora è sempre stato venerato e festeggiato, dall’anno 1783, la seconda domenica di luglio. Le reliquie del martire, prelevate dalle Catacombe di San Callisto in Roma (sulla tomba era scritto “Tuscus”, cioè toscano), furono spedite da Roma nel 1605 da un francescano triorese, Padre Ludovico Capponi, che risiedeva nel convento di San Francesco in Trastevere.
Le ossa furono poste in un un’urna lignea artisticamente lavorata e dorata sull’apposito altare della Collegiata di Triora. Nel 1848, temendo il saccheggio o la requisizione da parte di truppe sia nazionali che estere, l’allora prevosto Gio Batta Guidi fece costruire una statua d’argento rappresentante un guerriero che dorme, ed un vaso dello stesso materiale. Di quanto sopra venne redatta una dichiarazione, presente il vescovo di Ventimiglia mons. Lorenzo Biale, il sindaco Gio Batta Bonfante, ed i fabbricieri (Giauni Gio Batta, Francesco Orengo, Gio Batta Borelli, avv. Pietro Capponi) al fine di collocarvi le sacre reliquie. Le spese furono sostenute dal marchese Luigi Stella.
L’urna era un tempo portata in processione dai sacerdoti nel giorno della festa di San Tusco.
Tanta fu la devozione dei trioresi verso il santo che venne eretto un massaro per meglio organizzare la festa della seconda domenica di luglio. Ad un calzolaio triorese venne apposto il nome di “Tusco” e la famiglia Borelli continua tutt’oggi a chiamarsi con il soprannome del misconosciuto martire cristiano.
Oggi sussiste solo la ricorrenza religiosa la seconda domenica di luglio, senza processione, ma i trioresi continuano a venerare le ossa del santo, considerato anticamente “uno dei patroni” del luogo.
È il caso di sottolineare la particolarità ed importanza di Triora, dal punto di vista prettamente “religioso”. Patrona è la Madonna dell’Assunta, compatroni sono san Giovanni Battista e san Dalmazzo. Nella collegiata sono conservate moltissime reliquie, fra cui quelle di san Giovanni Lantrua, martirizzato in Cina e, appunto, di san Tusco. Le Suore di Santa Marta hanno inoltre donato alla Parrocchia una reliquia del beato Tommaso Reggio, arcivescovo di Genova, deceduto nel 1901 a Triora, dove si era recato per inaugurare il monumento al Redentore sul Saccarello.
Sandro Oddo