Stop a falsi miti e fake news e largo all’informazione sulla celiachia, l’intolleranza permanente al glutine. “La celiachia non è una moda alimentare ma una malattia cronica sistematica e severa che se non diagnosticata precocemente porta a complicanze gravi per i celiaci. L'unica terapia è la dieta: eliminare rigorosamente il glutine dalla propria alimentazione per sempre”.
Così avverte Simonetta Mastromauro, volontaria da 15 anni ed esperta di buone pratiche su come affrontare la celiachia. Il suo impegno nasce perché è mamma di una ragazza celiaca: Anna Paola Lamoure, che oggi ha 21 anni e che ebbe la sua diagnosi precocemente, poco dopo lo svezzamento. Da allora questa ‘mamma gluten free’ si batte non solo per l’inclusione sociale e la tutela della salute della figlia, ma anche per tutti i celiaci, le loro mamme e papà, gli amici: perché l’informazione deve coinvolgere non solo la persona intollerante al glutine, ma l’intera società.
E proprio sul fronte informazione, la Mastromauro è stata impegnata – nella settimana dal 20 al 24 giugno – in una Maratona Celiachia, ospitata quotidianamente dalla trasmissione Uno Mattina Estate su Rai Uno, condotta da Massimiliano Ossini e Maria Soave: ogni giorno oltre dieci minuti di diretta (è possibile rivederli su Rai Play), in cui affrontare svariati temi: la celiachia e la dieta; l’impatto psicologico per un celiaco; i luoghi comuni da sfatare; la cucina di casa; la ristorazione e gli alimenti gluten free.
“Ringrazio ‘Mamma Rai’, quando nessuno credeva che la celiachia fosse un tema di interesse in TV, ci ha creduto davvero svolgendo un preziosissimo servizio di tv pubblica – sottolinea mamma Simonetta, che ha avuto al suo fianco nell’ultima puntata anche la figlia celiaca per una testimonianza – Le dirette tv hanno avuto un effetto immediato, con centinaia di messaggi e richieste di informazione. E’ la prima volta che un’intera settimana viene dedicata alla tematica della celiachia, un tema che riguarda direttamente la salute di mezzo milione di persone in Italia”.
Oggi sappiamo che su 600.000 celiaci stimati, soltanto 233.000 sono stati diagnosticati. Il che significa che ci sono ancora quasi 400.000 di diagnosi attese. L’informazione è importante per permettere ai giovani e le loro famiglie di riconoscere eventuali sintomatologie latenti e avviare un idoneo screening per arrivare prima alla diagnosi e scongiurare la compromissione della loro salute. Fondamentale togliere i dubbi, in particolare ai neo diagnosticati. Mamma Simonetta si impegna su questo fronte da anni.
C’è anche un impatto sociale forte, specie sui giovani celiaci e sugli adolescenti, che hanno sempre la preoccupazione dell’appartenenza al gruppo.
“L’adolescente in particolare – racconta mamma Simonetta nella sua testimonianza – si ritrova in uno stato d'ansia per paura di stare male a causa delle contaminazioni (si verificano quando ad esempio in cucina si utilizzano attrezzi, acqua o elementi che contengano glutine nella preparazione delle ricette e degli alimenti). L’adolescente in particolare spesso rinuncia a pranzi fuori, uscite con gli amici perché si sente giudicato per la sua particolarità e rischia di sentirsi escluso. Diviene un soggetto a rischio – trasgressione (per non essere giudicato, consuma alimenti con glutine) con ripercussioni serie per la salute”.
La risposta a questi rischi sui giovani? “Essere più aperti e inclusivi. Viene un amico di tuo figlio a casa e tu sai che è celiaco? Fai un bel risotto ed un arrosto che tutti possono mangiare. Un menù inclusivo aiuta la salute e anche lo stato emotivo del ragazzo celiaco”.
Nella “Maratona celiachia” di Uno Mattina Estate, oltre a Simonetta Mastromauro e alla figlia celiaca Anna Paola Lamoure, sono intervenuti altri esperti e testimoni:
il professor Umberto Volta dell’Università di Bologna,
il dietologo dottor Marco Missaglia,
lo chef Marco Rossi, che cucina gluten free,
Gloria Ferrari, una giovane celiaca la cui diagnosi è arrivata solo nel 2017,
Gentian Ashiku, gelatiere che produce gelato senza glutine.