Si è svolta nei giorni scorsi la posa dei nuovi pannelli dedicati all’area archeologica di Pian di Nave e al Forte di Santa Tecla. I pannelli descrittivi originali, andati persi, sono stati ristampati grazie al contributo del Lions Club Sanremo Host e ricollocati con l’intervento tecnico del personale del Comune di Sanremo e la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province di Imperia e Savona.
Alla posa, presenziata dall’assessore alla cultura Silvana Ormea, hanno partecipato i soci del Lions Club Sanremo Host con il presidente Giancarlo Buschiazzo, il dott. Stefano Costa, funzionario archeologo della Soprintendenza e la dott.ssa Silvia Pavanello, responsabile cultura del museo e della biblioteca civica.
Il quartiere di Pian di Nave, costituito da numerosi fabbricati i cui piani terra erano destinati ad attività commerciali varie, legate soprattutto alla vicinanza del porto, fu parzialmente demolito dai Genovesi dopo la “Rivoluzione del 1753” che vide la cittadinanza sanremese sollevarsi contro il predominio della Repubblica Genovese. Nel 1755, la costruzione del Forte, come baluardo offensivo dei Genovesi contro la città, determinò la creazione di una zona di sicurezza davanti al presidio con l’abbattimento di tutte le case che insistevano attorno alla nuova costruzione.
Nel 2005, durante i lavori di realizzazione dello scolmatore del torrente San Romolo, sono venuti alla luce i resti di alcuni edifici del quartiere di cui non si presumeva più l’esistenza. Gli scavi archeologici hanno permesso il recupero di numerosissimi reperti tra i quali spicca un tesoretto di oltre 100 monete, molte in argento, coniate tra la seconda metà del ‘500 e la prima metà del ‘700 dalle principali zecche reali europee. Il ritrovamento costituisce un unicum per il Ponente Ligure e la città di Sanremo in particolare ed è attualmente esposto al museo civico di Palazzo Nota.
Nell’area archeologica sono oggi visibili i resti di una fornace per la lavorazione del vetro, un magazzino per lo stoccaggio dell’olio d’oliva e un percorso pavimentato con ciottoli.