Fino all'età romana le notizie sulla Liguria marittima sono scarse e in gran parte leggendarie, se pur esistano fonti attendibili e circostanziate presso gli storici antichi sulle vicende di quei popoli. Nel IV secolo i Galli invasero la Liguria transpadana e alpina e che di fronte agli invasori quei Liguri non combatterono come gli Etruschi, ma subirono con rassegnazione gli insediamenti gallici, fondendosi con quelle genti e formando con esse gruppi celto-liguri, tra i quali si possono annoverare i Taurini. Diversamente si comportarono i Liguri Cispadani e soprattutto i Genuati che, dotati di più organiche istituzioni politiche basate sull'ordinamento gerarchico, avevano già iniziato ad espandersi, oltre che sul mare, anche in terra ferma, spostando la loro egemonia verso le due Riviere, dove sia nel periodo romano che in quello medievale porteranno incivilimento e progresso.
I Genuati, infatti, respinsero anche altre invasioni galliche e crearono così le basi della futura unità politica dei Liguri, grazie alla loro capacità organizzative. Un'unità non facile da concretizzarsi agli inizi a causa della rivalità commerciale delle tribù litoranee liguri di Ponente, quali gli Ingauni, gli Intemelii e i Sabazi, che a loro volta erano in concorrenza con i Greci di Marsiglia, che miravano ad assicurarsi l'egemonia economica e marittima nel Mediterraneo nordoccidentale. I Genuati, invece, accoglievano di buon grado nel loro porto i Greci di Marsiglia, gli Etruschi e, in un primo momento, anche i Cartaginesi, estendendo una fitta rete commerciale. Quando poi gli Etruschi furono sconfitti dai Romani i Genuati si schierarono con la Focese Marsiglia per far fronte alla minaccia cartaginese di dominio nel Mediterraneo.
Questa posizione fu assunta soprattutto in antitesi a Savo, Albenga e Ventimiglia, nei cui porti arrivavano merci puniche per la val Padana. Dopo la sconfitta di Cartagine da parte dei Romani, questi ultimi cominciarono ad interessarsi della Liguria marittima le tribù del Ponente furono le ultime ad entrare nell'orbita dell'Urbe, mentre Genova, così come era successo con Marsiglia che aveva stretto una alleanza operativa con Roma. Per convinzione e per convenienza tutto l'arco ligure finì per aderire al progetto romano, progetto in cui entrò progressivamente tutta la Liguria come protagonista. Le diverse riforme di Augusto e di Diocleziano, come abbiamo ricordato in precedenti occasioni, plasmarono pressoché definitivamente l'organizzazione politico amministrativa della nostra Regione che con pochi ritocchi nel tempo permane ancora nella sostanza.
Pierluigi Casalino
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