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Eventi | 23 giugno 2022, 07:11

Dimensione umana e relazione con il paziente, a Palazzo Madama presentato il volume 'Curare la persona. La dimensione umana della medicina'

Paolo Petralia, medico bioeticista e Vicepresidente vicario di Fiaso: “La sfida è formare i nostri professionisti, sempre più preparati scientificamente, anche sulle medicalhumanities, mettendo al centro la persona”. Marco Doldi, teologo e bioeticista: “Quello che presentiamo oggi non è un testo di bioetica, ma di etica medica, che pone i fondamenti necessari per proseguire poi con il ragionamento bioetico”.

Dimensione umana e relazione con il paziente, a Palazzo Madama presentato il volume 'Curare la persona. La dimensione umana della medicina'

Non solo competenze tecnico-professionali, ma anche e soprattutto empatia, senso di umanità e comprensione sono necessarie oggi ai professionisti della sanità per rafforzare la relazione con i pazienti. Competenze che possono essere trasmesse grazie al contributo delle discipline umanistiche, come antropologia, filosofia ed etica. Sono i temi al centro del volume Curare la persona. La dimensione umana della medicina, di Paolo Petralia, medico bioeticista e Vicepresidente vicario di Fiaso, e Marco Doldi, teologo e bioeticista, presentato oggi a Palazzo Madama. L’evento è stato organizzato dell’Intergruppo Parlamentare Inclusione digitale e dall’Intergruppo Emergenza Sanità e ripresa, con il patrocinio della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso).

Ad aprire l’incontro, la Senatrice Urania Giulia Papatheu, Presidente Intergruppo Parlamentare Inclusione Digitale: “Il testo che presentiamo oggi affronta un tema importantissimo, quello della cura della persona. È un volume rivolto a medici e operatori sanitari, affinché possano ricevere una formazione etica, necessaria per prendere e suggerire decisioni consapevoli. Un libro importante, che riaccende i riflettori sull’importanza della digitalizzazione, senza mai perdere di vista il contatto con paziente, la sua fragilità e vulnerabilità, ancor di più durante la pandemia che ha costretto a un isolamento dalla famiglia. È fondamentale che si curi il paziente come si cura la malattia: quando si cura una persona si vince sempre e il conforto rimane il più forte valore che si possa trasmettere a un malato”.

L’Onorevole Roberto Bagnasco, Componente Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, ha proseguito ringraziando “la Asl 4 Ligure, brillantemente diretta da Paolo Petralia, e fortemente qualificata dal punto di vista sanitario. Siamo molto orgogliosi infatti - ha proseguito il Deputato del Tigullio - del fatto che un messaggio così importante come quello di cui oggi si parla sia veicolato attraverso le persone di una piccola Azienda come la nostra, che ci conferma quanto sia prioritaria la dimensione umana in medicina, e che quando curiamo e ci prendiamo cura di un paziente abbiamo sempre di fronte una persona”.

Secondo la Senatrice Paola Binetti, Componente Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica, “sono stati i problemi di natura economica ad obbligare ad assumere una logica di aziendalizzazione sempre più forte. Ma è nella dimensione umana e nell’umiltà che si traduce la qualità della relazione fra operatore e paziente: non il processo di autodeterminazione di quest’ultimo, ma l’assunzione di una decisione consensuale fra chi cura e chi viene curato, con cui si matura l’analisi dei problemi, delle soluzioni, raggiungendo insieme la migliore decisione possibile”.

Il Professor Carlo M. Petrini, Direttore Unità di Bioetica Istituto Superiore di Sanità e Presidente Centro di Coordinamento Nazionale dei Comitati Etici, che ha curato l’introduzione del volume, ha espresso il suo iniziale stupore di fronte alla grande quantità di temi affrontati nel testo: “Gli autori sono stati capaci di condensare brillantemente tutti i temi essenziali e di farlo con grande attenzione e profondità. Il libro non deve essere considerato un punto di arrivo, ma un punto di partenza, che attesta la necessità di una formazione nell’ambito delle medicalhumanities. Una dimensione, questa, che coinvolge non solo la medicina clinica, ma anche l’ambito delle politiche sanitarie e più in generale quello della ricerca clinica”.

Hanno proseguito gli autori della pubblicazione, Paolo Petralia, medico bioeticista e Vicepresidente vicario di Fiaso, e Marco Doldi, teologo e bioeticista: “Oggi abbiamo condiviso argomenti importanti, attraverso interventi di personalità autorevoli, che hanno portato il punto di vista delle istituzioni, della scienza e della Chiesa – ha affermato Petralia -. Con una prospettiva: quella di coinvolgere tutti coloro i quali sono chiamati a prendersi cura delle persone nell’arte medica, ma anche nell’attività sanitaria. I nostri professionisti sono oggi sempre più preparati scientificamente: la sfida è adesso quella di concentrare l’attenzione anche sugli aspetti umani e relazionali, mettendo al centro la persona. Con un’ambizione: formare alla consapevolezza che il bagaglio culturale necessario per essere buoni medici, infermieri e operatori sanitari non si può esaurire con la biomedicina”.

“Il libro nasce da una collaborazione reciproca: uno studioso di teologia e un medico insieme per mettere in contatto gli aspetti umanistico e scientifico – ha concluso Doldi- così come avviene in bioetica, ponte tra questi due versanti. Ma non dobbiamo mai dimenticare che l’incontro con il paziente è un incontro umano, e che richiede conoscenze e competenze anche umanistiche. Quello che presentiamo oggi non è un testo di bioetica, ma piuttosto di etica medica, che pone, cioè, i fondamenti necessari per proseguire con il ragionamento bioetico”.

Redazione

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