Su richiesta dei gruppi di opposizione, il consiglio comunale di Sanremo si è confrontato sulla situazione di Rivieracqua e del sistema fognario cittadino. In particolare la minoranza ha chiesto un’analisi delle tempistiche di manutenzione e degli interventi necessari per assicurare il corretto deflusso a mare di scarichi e liquami conformi agli standard di balneabilità delle acque. Anche quest’anno, infatti, non sono mancati i consueti divieti di balneazione che hanno causato un danno economico e di immagine per il territorio.
“La nostra richiesta nasce dalla constatazione che, come già accaduto negli anni precedenti, ci troviamo all’inizio della stagione con lo scarico libero dei liquami in mare con i conseguenti divieti di balneazione – ha detto Andrea Artioli di Liguria Popolare - Una volta è stato un incidente, un’altra è stata la sfortuna, ma se i guasti si verificano sempre vuol dire che qualcosa non funziona. Vorremmo quindi sapere gli interventi che il Comune o chi di dovere vuole attuare per assicurare il corretto deflusso degli scarichi per avere sempre una conformità per la balneabilità delle acque”.
L’assessore all’ambiente Sara Tonegutti ha quindi esposto una relazione sugli interventi effettuati e sullo stato delle fognature in città. “La nostra città ha 180 km di tubazioni e 29 stazioni di sollevamento” ha detto, assicurando poi un costante contatto per il monitoraggio della situazione delle acque.
Ha quindi preso la parola il sindaco Alberto Biancheri: “Dobbiamo prenderci l’impegno di mettere a posto parte di queste grosse problematiche entro la fine del mandato – ha detto – iniziando, con un intervento da 1,2 milioni, dalle tubazioni da Pian di Nave al depuratore per evitare rotture. Il secondo intervento necessario, per 7/800 mila euro, deve riguardare la stazione di sollevamento di Pian di Nave. Infine 5 milioni devono essere destinati ai lavori sul depuratore. Bisogna trovare soluzioni per questi problemi che causano danni turistici e di immagine alla città. Non possiamo più permetterci emergenze”.
“La situazione delle fognature risale a tanti anni fa” è intervenuto Umberto Bellini. Intanto si notava l’assenza tra i banchi dell’opposizione di molti consiglieri, nonostante la discussione fosse stata richiesta da loro, con la presenza a tratti solo di Liguria Popolare, Forza Italia e Movimento 5 Stelle.
“Se loro non riescono ad effettuare i lavori, facciamoli noi e poi riempiamo di cause Rivieracqua” ha detto Andrea Artioli nel secondo intervento.
Anche in questa discussione si è evidenziata una divergenza di vedute all’interno della maggioranza tra Umberto Bellini (secondo cui l’ingresso in Rivieracqua del privato è necessario) e Mario Robaldo (favorevole all’acqua totalmente pubblica). “Se lui è al polo nord, io sono al polo sud - ha detto Robaldo – Per me si poteva evitare questo. Come è possibile che si riesca ad avere l’intervento di una banca per l’RT, che vive con i biglietti dei bus che non tutti prendono, mentre per l’acqua si debba ricorrere per forza un privato, quando l’acqua la usano tutti? Su questo non mi convincerete mai”.
“Mi rendo conto che il possibile ingresso di un privato è una sconfitta per il territorio che aveva votato a larghissima maggioranza per l’acqua pubblica – ha replicato Umberto Bellini – Ma i numeri parlano chiaro con più di 60 milioni di euro”. E’ intervenuto Roberto Rizzo del Movimento 5 Stelle. “Io la sconfitta la accetto quando si perde, ma non quando si vuole perdere – ha detto – Io sono favorevole all’acqua pubblica. Non capisco come mai anche quando in un Referendum c’è un plebiscito non si riesca a cavare niente. Credo che la strada sia purtroppo già spianata, ma credo che quando ci siano interessi comuni si possa arrivare ai risultati”.