Con il recupero di un’ultima rete fantasma dalla secca di Santo Stefano al Mare termina il progetto Sea-Ty. A partire dal 2021 ha preso il già questa campagna di valorizzazione del territorio e formazione avviata dall’European Research Institute con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito della Missione Proteggere l’ambiente dell’Obiettivo Pianeta, in collaborazione con il Comune di Santo Stefano al Mare, l’associazione Reef Check Italia e l’associazione Informare.
Nel corso di questi anni tra uscite in mare per prelevare le reti fantasma, incontri pubblici, realizzazione di cartelli informativi, pulizie delle spiagge e lezioni per le scuole, il team Sea-Ty ha mostrato la ricchezza della secca di Santo Stefano al Mare, una lunga lingua sottomarina di circa 8 km che si protrae davanti al borgo verso sud, una delle località subacquee più suggestive della Liguria ma soprattutto un esempio di vita, grazie alla flora e alla fauna che la popolano oltre all'importante prateria di posidonia che ne sovrasta la cima. Conoscere per valorizzare e tutelare, questi i capi saldi del progetto.
Ultimo atto questa mattina nel porto di Marina degli Aregai dove è stata portata a terra una rete fantasma lunga oltre 100 metri. Uno degli artefatti più grossi tra quelli portati via dalla secca sanstevese. Queste reti abbandonate mettono a rischio la vita dell'ecosistema marino, intrappolando piante e pesci. Non a caso tutto ciò non accade in un giorno qualunque, oggi infatti, è la giornata mondiale dell’oceano,
L'operazione si è svolta con il supporto dello staff del Diving Nautilus di Marina degli Aregai. Sul molo ad attendere i ricercatori, erano presenti anche i 70 bambini delle 5 classi della Scuola Primaria di Santo Stefano al Mare. Per loro anche una breve lezione sul tema delle reti fantasma.
"SeaTy è stato un successo – sono le parole di Franco Borgogno, responsabile del progetto condotto da European Research Institute - e, come sempre, nelle nostre attività, abbiamo voluto toccare diversi livelli di intervento: dalla ricerca all'educazione, dalla formazione alla sensibilizzazione del pubblico generico. Vedere la grande risposta positiva che riceviamo ci incoraggia: un mondo più sostenibile è possibile. E sarà bellissimo".