La morte improvvisa, a soli 59 anni, di Salvatore Angelo Urrazza, conosciuto come lo 'Scultore' per la sua passione, ha suscitato nelle scorse settimane, una vera e propria ondata di costernazione in tutta la città, oltre ad avere segnato la sua famiglia che tanto amava.
Operaio dell'Edilcantieri, Urrazza, era salito alla ribalta delle cronache per essersi occupato di ripulire per conto del Comune di Imperia le lapidi e le targhe disseminate in città.
L’ultima sua fatica, era stata, appunto, il restauro della lapide sulla facciata della chiesa di San Benedetto Revelli al Prino che ricorda, in latino, il passaggio di Papa Pio VIIº a Porto Maurizio di ritorno dalla prigionia francese.
“La sensibilità del parroco e dell’amministrazione, in particolare del sindaco Claudio Scajola -dichiara il consigliere comunale Orlando Baldassarre - aveva fatto si che questa lapide venisse restaurata e Salvatore, come in tutti gli altri casi aveva realizzato un lavoro eccellente”.
"Il fatto che vengano restaurati questi monumenti storici -dice il parroco don Stefano - ci aiuta, proprio in questo tempo che stiamo vivendo a fare memoria della nostra identità e a non ripetere gli errori che l'umanità ha già vissuto nel passato. L' uomo, infatti, continua a fare gli stessi errori di oltre 50 anni fa”.
La traduzione del testo della targa
A Dio ottimo massimo
questa umile chiesa accolse
l’umile Pio VII pontefice massimo
che di ritorno dalla Gallia
andava a stabilirsi a Roma
nella lotta fino alla difesa rivendicata
con i diritti della Sede apostolica
e quivi con l’aspetto e con il suo eloquio
il buon pastore ricreò la moltitudine
del popolo che accorse applaudente
e affamato gli fu offerto in una cappella
con i più ragguardevoli ministri dei leviti
un bocconcino che gustò alle idi di febbraio 1814