La seduta odierna del consiglio comunale di Sanremo è stata dedicata al tema della sanità. Una riunione monotematica, richiesta dalla minoranza, che ha avuto come oggetto la situazione dell’assistenza sanitaria, un’analisi delle criticità presenti, la riattivazione di reparti ospedalieri a Sanremo e la realizzazione ospedale nuovo. Temi che hanno richiamato numerosi interventi, alcuni dei quali anche particolarmente accesi, tra maggioranza ed opposizione. In aula erano presenti anche il direttore generale della Asl1 Silvio Falco, il consigliere regionale Enrico Ioculano, il direttore sanitario della Asl 1Mauro Maccari ed il presidente dell’ordine dei medici Francesco Alberti.
Andrea Artioli, di Liguria Popolare, ha sottolineato l’assenza della Regione, con il Presidente Giovanni Toti che era stato invitato alla seduta. “Mi auguravo che il Presidente riuscisse a collegarsi, come segno importante di rispetto verso una città che anche a livello politico e di consenso ha dato tanto – ha detto - Sarebbe stato opportuno ed educato. C’è una carenza profonda dell’assessorato alla sanità. Non si può fare allo stesso tempo il leader di un partito nazionale, il presidente della Regione e assessore alla sanità”. Artioli ha poi mostrato le 800 firme in cui si chiedeva di intervenire sulle carenze dal punto di vista sanitario presenti nel territorio “Assistiamo ad una transumanza di medici che vanno in Francia o in altre strutture – ha aggiunto – Non abbiamo ospedali che possano essere attrattivi per il personale sanitario. Non è un problema tecnico, ma politico. C’è un continuo inadempimento al diritto alla salute. Come è possibile che ad una ragazzina che ha un problema endocrinologo a marzo venga dato un appuntamento ad ottobre ad Albenga. Che colpa ha questa città? Ma cosa abbiamo fatto ? Siamo figli di un Dio minore ? L’assessore regionale alla sanità (Toti) dovrebbe fare un passo indietro e presentare un serio piano sanitario. Da tantissimo abbiamo una quota capitaria interiore a quella di altre province, quindi il nostro ‘scalpo’ vale meno di quello degli altri. Siamo un territorio offeso e maltrattato”.
E’ poi intervenuto il consigliere di maggioranza Lorenzo Marcucci: “Non si capisce dove voglia andare la sanità regionale – ha esordito - Per esempio sull’ospedale Saint Charles si è sentito di tutto nel corso di questi anni. In un territorio così lungo mi sembra strano che ci si possa basare solo sull’ospedale unico. Mi chiedo poi cosa diventerà l’ambulatorio di via San Francesco?”.
“È evidente a tutti che bisogna cambiare passo, che è venuto il momento di chiedere, in modo determinato di avere delle risposte – è intervenuta Ethel Moreno - La realizzazione dell’ospedale unico se viene ritenuta la scelta più adeguata deve necessariamente subire un’accelerata così come occorre dare una risposta definitiva sul futuro dell’ospedale di Bordighera che influenza non poco la situazione difficile in cui attualmente versa il Pronto soccorso di Sanremo che risulta, in queste condizioni, sottodimensionato rispetto al bacino d’utenza. Non si può pensare di attendere la realizzazione dell’ospedale unico senza creare un’efficiente rete assistenziale nel nostro territorio. Ritengo doveroso individuare forme di incentivazione professionale ed economica necessarie ad attrarre il personale sanitario, per promuoverne la stabilizzazione e garantire il diritto alla salute di ogni cittadino mettendo in campo tutte le risorse necessarie”.
A puntare l’attenzione sul tema del punto nascite è stato poi il consigliere comunale di Forza Italia Simone Baggioli. “Parrebbe che il numero dei parti avvenuti in ambulanza supererebbe 15. Questo è un dato significativo e lascia molto perplessi – ha detto – Abbiamo poi problemi per il numero esiguo di medici e la carenza di posti letto. Il Palasalute è poi lasciato abbandonato a se stesso. E la privatizzazione di Bordighera quando sarà firmata ? Quanto accaduto ad Albenga dovrebbe insegnare”.
“Una delle promesse non mantenute ha riguardato proprio il punto nascita che doveva essere a Sanremo – ha detto Mario Robaldo – Bisognava fare piccoli presidi di primo soccorso allo sbocco delle vallate e poi l’ospedale unico. Ora con le ambulanze si dice che si possano stabilizzare i pazienti. Non siamo figli di un Dio minore, ma siamo pochi, quindi non c’è il peso per poter chiedere le cose. E’ tutto un rincorrersi e non ottenere niente. Il punto nascite sarà ‘solo’ a Sanremo o ‘anche’ a Sanremo?”.
Ha poi preso la parola il consigliere della Lega Daniele Ventimiglia: “Volevo ricordare che il vertice politico della città è il sindaco Alberto Biancheri, che avrebbe dovuto far sentire la sua voce in maniera più forte, invece c’è stata un’assenza totale – ha detto – Io ringrazio il presidente Toti per aver avuto il coraggio di mantenere la delega alla sanità, attirandosi anche le critiche. E’ persona coerente e ha detto che riaprirà il punto nascite a Sanremo. Ringrazio i consiglieri regionali Riolfo, Cerri e Ioculano che con interrogazioni hanno portato l’attenzione sul tema della sanità. La provincia di Imperia paga carenze. Servono contromisure attuali e non posticipate nel tempo. Tra i problemi c’è quello della carenza di medici psichiatrici e di medici nelle carceri”.
“Nella conferenza dei sindaci dovremmo dire qualcosa di più e trattare anche queste tematiche – ha detto Luca Lombardi di Fratelli d’Italia – Ci sono situazioni che vanno molto bene, ma anche altre dove ci sono riscontri non positivi. Tenevo a dire che la Commissione Sanità del Comune non si sia mai riunita in questo 2022 e questo non va bene. Quale è il motivo della mancanza di personale se ci sono i fondi: costa troppo vivere qui ? Le strutture non sono appetibili ? Quale è il problema nel non riuscire ad incrementare il personale ? Il sogno sarebbe quello di vedere persone che sgomitano per venire a lavorare sul nostro territorio”.
E’ stata quindi la volta del sindaco Alberto Biancheri, che ha ringraziato per il lavoro quotidiano che tutta la struttura Asl1 si trova ad affrontare “Abbiamo passato una pandemia, che è stata affrontata con impegno e serietà – ha detto – Ora ci troviamo ad affrontare i problemi pregressi. Vorrei capire intanto i dati di fabbisogno della nostra Asl come risorse umane. Quanti bandi vanno poi a buon fine, visto che molti vanno deserti ? Con la Asl ho un confronto su tanti temi, dal punto nascite ad altri. Intanto siamo raggiungibili con difficoltà logistiche, i prezzi sono più alti di altri luoghi. Ad Aosta e in Piemonte hanno adottato soluzioni tramite aumento di stipendi in reparti che necessitano incrementi di organico. Questa può essere una strada, per la quale sensibilizzare la Regione. Quando avevo chiesto rassicurazioni per il punto nascite, il presidente Toti mi aveva risposto dicendosi stupito per queste preoccupazioni proprio nel momento in cui si stava affrontando la pandemia. Ora mi chiedo se ad una nuova richiesta oggi, mi si venga a rispondere che non è il momento perché c’è la guerra in Ucraina. Serve un atto forte da parte della Regione per venire in soccorso. Servono più risorse per il nostro territorio”.
E’ quindi intervenuto il consigliere Eugenio Nocita, unico medico in assise: “Vedere l’ospedale di Sanremo allo stato in cui si è ridotto è fonte di tristezza – ha esordito – A livello politico ricordo che alle ultime elezioni regionali, in molti hanno sostenuto un candidato di Imperia e non di Sanremo. Le colpe nascono soprattutto da questi fatti. Quando la politica abdica in questo modo poi avvengono queste cose. Per me non si tratta di una questione di stipendio, come diceva il sindaco, ma un medico segue la sua dignità e va in una struttura che gli permette di crescere e migliorare. Bisogna quindi mettere in piedi strutture sanitarie appetibili. Onestamente è poi impossibile per una sola persona fare il leader nazionale, il presidente di Regione e l’assessore alla sanità. Toti dovrebbe quindi trovare una persona alla quale cedere questa delega. Parliamo dei progetti. Potrebbe anche non essere utile costruire un ospedale a Taggia. Il Comune ospitante non ha ancora stabilito dove realizzarlo. Chi è veramente indietro è la politica. Per Bordighera sono contrario alla privatizzazione”.