Sabato durante il viaggio del treno Biancheri, da Ventimiglia, a Breil, a Tenda, a Limone, poi a Cuneo e ritorno, le autorità italiane e francesi si sono potute confrontare su come trasformare le intenzioni in un piano concreto e immediato per i territori. i rappresentanti dei territori della provincia di Imperia, del basso Piemonte così come dei territori francesi hanno parlato a lungo sugli obiettivi di questo viaggio.
Il traguardo primario è di farlo diventare un treno turistico permanente tra quei territori ma anche di incrementare tra Italia e Francia, in una sintonia di territori, aziende ferroviarie, andando a incidere quindi sul numero dei treni per ridare forza al trasporto pubblico quotidiano, per migliorare il servizio pubblico e dare valore agli scambi culturali-ambientali del territorio.
Lo ha chiesto con forza una delle anime dell’intera operazione, Claudio Scajola, presidente della provincia di Imperia e fautore da sempre dalla sintonia Imperia-Nizza-Cuneo, forte della sua capacità di relazione con i governi francesi di ieri e di oggi. Lo ha sottolineato Jean Pierre Serrus, vice presidente delegato ai Trasporti della Regione Sud Provenza Alpi e Costa Azzurra, insieme a Laurence Boetto Forestier, delegata dalla stessa Regione alle comunicazioni transfrontaliere.
Ha battuto il chiodo con forza Gianni Berrino assessore ai Trasporti della Regione Liguria, insieme all’onorevole Flavio di Muro e alla consigliera regionale ligure Mabel Riolfo. E a Cuneo, nella grande piazza della Stazione, ha parlato con forza un sindaco del calibro di Federico Borgna, che è anche presidente della Provincia.
L'evento connesso al Treno è stato organizzato dalla Fondazione Ferrovie dello Stato e dal suo direttore generale, Luigi Cantamessa, benedetto da Sergio Scibiglia, presidente della Fondazione Giuseppe Biancheri, l’uomo e parlamentare che inventò il treno, il convoglio “Cento porte”. Dalla stazione di Ventimiglia, il convoglio è partito imbandierato con i tricolori italiano e francese sulla sua motrice “vintage” con la banda che suona e 450 passeggeri.
Il treno si è arrampicato verso le montagne con tutto il suo carico di storia e programmi nuovi grazie al progetto Alpimed Mobil, finanziato all’interno di un programma europeo di Cooperazione Italia Francia Alcotra, spinto da Regione Liguria, condiviso dalla Regione Sud francese, dal Metropol francese, dalla Provincia di Imperia, da tutti i Comuni francesi, piemontesi e liguri, questi ultimi coordinati da Anci Liguria. Sotto la regia efficace della Fondazione Ferrovie dello Stato. Le autorità competenti e impegnate, italiane e francesi, a bordo hanno “firmato” e poi perfino a terra, nelle soste alle stazioni e infine nella grande piazza di Cuneo, una specie di “patto di ferro” per trasformare la rievocazione in un impegno, costruito con i mattoni del recente accordo del Quirinale tra Francia e Italia, firmato a Roma tra Mattarella e Macron anche sulla materia dello sviluppo comune ecosostenibile.