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Attualità | 02 maggio 2022, 15:51

Banca d’Alba ritrova i suoi soci portando in dote «il miglior bilancio di sempre». Domenica al voto anche sul rinnovo dei vertici (Foto e Video)

Nella capitale delle Langhe torna l’appuntamento che mancava da due anni. All’esame di una compagine giunta a superare i 61mila soci il consiglio guidato da Tino Cornaglia porta un rendiconto da 11 miliardi di volumi gestiti e utili netti per 26 milioni

Banca d’Alba ritrova i suoi soci portando in dote «il miglior bilancio di sempre». Domenica al voto anche sul rinnovo dei vertici (Foto e Video)

Volumi gestiti incrementati di 950 milioni e giunti a un totale di 11,4 miliardi di euroUtile netto a 26,2 milioni (30 milioni prima delle tasse), che andranno ad accrescere un patrimonio destinato così ad attestarsi a 424 milioni, dai 280 milioni di pochi anni addietro. E ancora, indici di solidità patrimoniale che vedono il Cet1 (rapporto tra fondi propri e impieghi) dell’istituto attestato al 18% (dall’11%) e il Total Capital Ratio al 20,23% (dal 12%), mentre i crediti deteriorati lordi (Npl) sono passati dal 16,9% al 5,2%, con quelli netti scesi dal 10% al 2% e le sofferenze nette allo 0,5%, per valori descritti come di "assoluto rilievo nel panorama italiano", a certificare la solidità patrimoniale di quella che, superati ormai i 61mila soci, per un quarto under 30, si conferma la realtà del credito cooperativo più grande d’Italia, davanti anche a Banca di Roma.

Sono i numeri di un bilancio da record, "il migliore nella storia della banca", quello che domenica 8 maggio il consiglio di amministrazione presieduto da Tino Cornaglia porterà all’esame dei soci dopo averlo condiviso con la stampa questa mattina, nel corso di un incontro tenuto nella sede centrale dell’istituto di via Cavour ad Alba, alla presenza anche del presidente del comitato esecutivo Pierpaolo Stra e del direttore generale Riccardo Corino.
Se si confermeranno le attese della vigilia, saranno diverse migliaia quelli che saluteranno il ritorno dell’assemblea in presenza nel padiglione in corso di allestimento in piazza Medford, con ingresso da corso Torino.
Un atteso ritorno dopo due anni nei quali, a causa della pandemia, il tradizionale appuntamento di primavera era stato annullato per lasciare il posto a un’assemblea tenuta in forma virtuale.
Proprio il ritorno dal vivo dell’assemblea – "il piacere di ritrovarsi", usando le parole del presidente Cornaglia –, che quest’anno avrà come corollario le manifestazioni di "Vinum", viene salutata con particolare entusiasmo dai vertici dell’istituto, che si candidano intanto a un nuovo mandato. La squadra guidata da Cornaglia, farmacista e presidente regionale di Confcooperative, è infatti giunta al termine del suo secondo impegno triennale e si ripresenta all’esame della compagine sociale con una lista caratterizzata da diversi nuovi ingressi e una accresciuta rappresentanza femminile.


[Il presidente dell'istituto langarolo Tino Cornaglia]


La proposta è sempre quella di una realtà del credito che guarda al territorio come sua principale prerogativa. Un’attenzione dimostrata in modo particolare nell’ultimo esercizio con la mole di nuovi finanziamenti – ben 400 milioni di euro – concessi anche per venire incontro alle difficoltà attraversate da famiglie e imprese durante il secondo anno della pandemia. Come pure da 215 milioni di crediti d’imposta col quale la banca ha supportato quanti hanno avuto accesso ai finanziamenti del Superbonus.

E certamente, non ultimo, dalle nuove aperture di filiali decise in controtendenza rispetto alle scelte dei grandi gruppi. Attenzione massima ai piccoli comuni, quindi, come nel caso di Monticello d’Alba, nei mesi scorsi al centro della protesta del suo sindaco per un paese che stava perdendo la sua unica banca. Oppure di Novello, sede di una nuova insegna nel segno di una strategia che vede la banca albese – ormai forte di 75 punti operativi in cinque province piemontesi e in tre liguri, grazie al lavoro di 500 dipendenti, dai 474 di tre anni fa e nonostante le uscite – rafforzare la propria presenza nei territori del vino (nei mesi scorsi l’apertura a Nizza Monferrato, che si affianca a quella di Voghera) come anche in Liguria, col recente sbarco a Genova ("Scelta condivisa con la capogruppo Iccrea e che ci sta premiando", ha spiegato il direttore Corino), mentre a Torino quella langarola si conferma la Bcc più presente: sette filiali in città, che ne fanno la terza banca nel capoluogo regionale, e ventuno in tutta la provincia.


[Il direttore generale Riccardo Corino]

"Portiamo in approvazione il bilancio migliore di sempre – hanno ribadito allora Cornaglia, Stra e Corino –, certamente frutto di strategie decennali, ma anche figlio di un periodo particolarmente difficile. Dal 2020 non abbiamo chiuso e grazie all’impegno di tutti i nostri collaboratori siamo stati vicini al territorio, alle nostre famiglie e alle imprese, concesso proroghe ed erogato finanziamenti, deciso oltre 6mila moratorie e misure di sostegno alle fasce più deboli della popolazione e di contrasto alla povertà , secondo quello spirito di cooperazione nel quale la nostra banca affonda da sempre le proprie radici".

[Un momento dell'incontro di stamane a Palazzo Banca d'Alba]

Ezio Massucco

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