Imperia Golfo Dianese - 29 aprile 2022, 10:31

Imperia, riaperta dopo 4 mesi via Mazzini alla Fondura. Sindaco Scajola: "Lavoro necessario per evitare gli allagamenti" (Foto e Video)

Per i lavori di riqualificazione sono stati investiti 500mila euro. È stato, finalmente ricostruito il manto dei sanpietrini. Inserita anche l'ultima pietra d'inciampo dedicata ad Angioletto Calsamiglia

Riaperta dopo 4 mesi di lavori riguardanti i sottoservizi stamattina via Mazzini alla Fondura di Porto Maurizio. Al taglio del nastro, accolto con grande sollievo dai commercianti ‘ingabbiati’, praticamente da gennaio, erano presenti il sindaco Claudio Scajola e l'assessore ai Lavori pubblici Ester D'Agostino.  

Per 4 mesi via Mazzini è rimasta interdetta al traffico non senza le ripercussioni sulle attività commerciali dell’intera zona compresa tra la parte terminale di via Martiri della Libertà all’altezza della rotonda all’innesto con via Airenti, fino, ovviamente, a piazza Mameli. Compresi i disagi, in particolare, al giovedì giorno di mercato settimanale per la sistemazione delle bancarelle che il Comune si è visto costretto a spostate provvisoriamente in piazza Ricci e piazza Roma.

L'intervento ha permesso la risoluzione della annosa problematica degli allagamenti della zona, apparsi in maniera evidente nel corso degli ultimi eventi alluvionali. Per questo è stata rifatta la rete di smaltimento delle acque bianche tra via Mazzini e lo scolmatore, la copertura dello scolmatore del Rio Artallo vicino al Caramagna, la suddivisione degli allacci delle acque nere e la posa di una nuova condotta lungo tutta via Mazzini per la raccolta delle acque bianche provenienti dalla zona del Parasio.

E’ stata così la annosa problematica ambientale, relativa alla suddivisione tra acque bianche e nere. Sostituite anche le tubazioni di adduzione dell’acqua. Posata anche la fibra lungo tutta la via, con condotte dedicate e nuovi pozzetti di ispezione.

Il costo dell’opera è stato di 600mila euro ed è stato disposto il divieto ai mezzi superiori alle 3,5 tonnellate per salvaguardare la nuova pavimentazione.

Inserita anche l'ultima pietra d'inciampo dedicata ad Angioletto Calsamiglia, nato nel 1920 e deportato a Gusen dove è morto il 23 agosto 1944.