Almeno 11 liguri, tra cui uno della provincia di Imperia, sono stati deportati nel campo di concentramento di Sachsenhausen, vicino Berlino durante la seconda guerra mondiale.
È quanto emerge dalla ricerca fatta da Claudio Cassetti, Jacopo Buonaguidi e Francesco Bertolucci racchiusa nel libro “Gli italiani a Sachsenhausen” edito da Panozzo Editore con contributo dell'associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (Aned) e acquistabile sia in forma digitale che cartacea all'indirizzo www.deportatiberlino.it e sul sito della casa editrice.
I tre autori, i primi due guide al memoriale del campo di concentramento e giornalista il terzo, sono riusciti a creare questa lista di nomi che fino ad oggi era solo parziale: non era ancora stato fatto uno studio approfondito ed esclusivo sugli italiani deportati in quello che era noto come il campo modello delle SS, situato nella città di Oranienburg a 35 chilometri da Berlino.
Partendo dal materiale esistente come ad esempio la monumentale ricerca di Brunello Mantelli e Nicola Tranfaglia sui deportati italiani nei campi di concentramento nazisti, una prima lista di nomi raccolta da Aned o l'opera di Italo Tibaldi sui treni della deportazione, i tre autori hanno scandagliato la bibliografia presente alla quale hanno aggiunto una ricerca negli archivi italiani ed europei oltre a cercare nell'archivio del campo di concentramento stesso.
Ne è emerso un libro che fonde la ricerca con le storie dei deportati stessi dove vengono raccontati gli esperimenti e le angherie subite, la vita nel campo e la morte come compagna di viaggio. L'elenco totale dei deportati e deportate considerate nella ricerca è di oltre 700 persone i cui nomi sono tutti pubblicati nel libro. Tra queste però erano presenti persone non riconoscibili con certezza come italiane o non è stato del tutto dimostrabile che siano state deportate a Sachsenhausen.
Dopo la cernita fatta dai tre autori grazie all'uso delle fonti, il numero degli italiani sicuramente passati per l'inferno del campo di concentramento alle porte di Berlino è arrivato comunque a ben oltre le 500 persone. Per molti di loro la deportazione è iniziata nelle carceri fasciste e i campi di transito e concentramento italiani, da cui gli autori hanno iniziato la loro ricerca. Alcuni deportati hanno iniziato il calvario della deportazione venendo imprigionati nelle carceri di Marassi. Perlopiù si trattava di deportati e deportate per motivi politici. Erano presenti anche persone perseguitate per motivi razziali, sessuali o religiosi. Molti italiani finiti a Sachsenhausen, vi hanno perso la vita.
Sono stati riscontrati anche italiani 'dall'altra parte', ovvero SS di origine italiana che hanno prestato servizio tra le fila degli aguzzini delle SS dentro al campo di Sachsenhausen. A seguito della ricerca, l'ambasciata italiana di Berlino insieme ad Aned ha deciso di commissionare all'artista tedesca Anna Kaufmann una targa commemorativa - fino ad oggi mancante - per i nostri connazionali che sono stati deportati dentro al campo di Sachsenhausen. La targa, che sarà messa al fianco di quelle fatte da altre nazioni in passato per ricordare il tragico vissuto dei loro deportati, sarà inaugurata e installata dentro al memoriale del campo di concentramento domenica 1 maggio 2022, giornata in cui cade l'anniversario della liberazione del campo.
Il lavoro di ricerca sarà anche protagonista di un documentario, realizzato da uno degli autori dello studio, Francesco Bertolucci, insieme al regista Victor Musetti, che ripercorrerà al contempo le tappe della deportazione e le storie di molti italiani deportati nel campo di Sachsenhausen.