Il conflitto in Ucraina si espande sempre di più disseminando, oltre all'orrore, problematiche di carattere economico. Settore particolarmente colpito è quello turistico con la 'fetta' dei visitatori russi che rappresenta una porzione importante nei bilanci e nelle aspettative dell'ambito alberghiero, abituato ad ospitare una clientela di investitori proveniente da est.
Nella nostra provincia l'impatto non è stato considerevole, tuttavia costituisce, in ogni caso, un danno alle casse delle strutture dell'estremo ponente che dopo il Covid, si aspettavano una ripresa grazie anche agli avventori russi.
A confermarlo è Donatella Francescato (Federalberghi Ventimiglia) che descrive così il quadro: “Ovviamente si era pensato che dopo il covid ci sarebbe stato il ritorno dei russi, le sanzioni non erano ancora arrivate, ora escludo che ci sarà qualche russo per la stagione estiva. Soprattutto i grandi alberghi ci contavano tantissimo sul ritorno di quel mercato, anche a livello nazionale sarà una grossa perdita. Si era preventivato il rientro quest'anno. Il medio ceto russo, che poteva arrivare nelle categorie di alberghi che sono nella nostra zona, ovviamente è totalmente escluso. Su Ventimiglia abbiamo tutti alberghi di categoria tre stelle, quella russa non era una grossa fetta. Ci tocca la questione, ma relativamente, è comunque un danno. Per non parlare delle strutture della Costa Azzurra”.
Sulla Costa Azzurra, molte strutture avevano basato la propria economia proprio sulla clientela russa e araba, ora molto probabilmente dovranno nuovamente targettizzare i propri standard. Di riflesso, si può pensare che una buona percentuale considerasse anche l'opzione di fare un salto in Italia e quindi nella provincia, ora, naturalmente questo non potrà accadere influendo negativamente sull'economia dell'estremo ponente.