Debiti Equitalia ed eredi, un connubio caratterizzato da una relazione spesso tumultuosa anche perché molti aspetti solitamente non risultano abbastanza chiari per coloro che si trovano in questa situazione.
Ad esempio, se e quando il debitore decede che cosa succede davvero? È possibile in qualche modo rifiutare il trasferimento dei debiti dal legittimo proprietario agli eredi?
Tutte domande che legittimamente sei tenuto a farti, soprattutto considerando che non è così inconsueto imbattersi in casi in cui ci si ritrova a essere designati eredi senza sapere bene cosa ciò significhi e a cosa si vada incontro.
Il caso più frequente è quello dei figli ma spesso gli eredi possono essere anche i coniugi o parenti lontani. Di seguito due articoli di approfondimento su questi temi:
Dunque, chiariamo immediatamente un assioma fondamentale della giurisprudenza: a norma di legge tutti gli eredi designati tali alla morte del defunto diventano automaticamente beneficiari non solo dei suoi beni e/o delle sue proprietà, ma anche degli eventuali debiti presenti.
Ma questa regola vale anche per i debiti Equitalia? Oppure esiste una specifica casistica in cui non è valida?
È quello che ora andremo a scoprire.
Debiti Equitalia ed eredi: la parola al principio legislativo
Il principio legislativo vigente riguardante tale questione recita testualmente: "gli eredi devono rispondere in solido delle obbligazioni tributarie impotutate al de cuius".
Se non hai familiarità con il linguaggio tecnico giuridico non ci sorprenderà affatto sapere che hai trovato difficoltà nell’interpretare correttamente la suddetta fase, tuttavia il concetto espresso è di per sé molto chiaro.
Il principio legislativo, infatti, indica come l’Ente può legittimamente pretendere che gli eredi si facciano carico dei debiti del defunto e procedano a estinguerli in sua vece.
Dettaglio però di particolare importanza, Equitalia nel perseguire il suo scopo può rivolgersi solo a uno dei legittimi eredi, sarà poi quest’ultimo a doversi interfacciare con gli altri per tentare di raggiungere un compromesso accettabile.
Ti abbiamo preannunciato in precedenza della possibilità che ci fossero casistiche particolari, in effetti una delle più rilevanti riguarda proprio l’operatività di Equitalia.
L’ente di riscossione, infatti, può sì richiedere all’erede l’importo interessato, tuttavia non può avanzare alcuna pretesa sulle sanzioni maturate nel corso degli anni. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che Equitalia non potrà pretendere alcuna maggiorazione sulla cifra che andrà a riscuotere.
Abbiamo quindi visto come i debiti Equitalia interessino anche gli eredi, tuttavia l’esistenza di piccole eccezioni come quella appena citata rende il tutto meno tassativo e automatico.
Debiti Equitalia ed eredi: Istanza di Autotutela
Abbiamo appurato come un debitore Equitalia, al momento del trapasso, lascia ai suoi eredi anche le cartelle maturate con l’ente.
Ma gli eredi hanno una reale libertà di manovra per evitare il carico di questo fardello?
Effettivamente sì, possono infatti richiedere una decurtazione della sanzione avanzando quella che viene definita istanza di autotutela.
Non hai mai sentito nominarla? Allora ti spieghiamo noi di cosa si tratta.
L’istanza di autotutela è una specifica richiesta che va avanzata all’ente di riscossione nel più immediato possibile dopo il trapasso del defunto, mediante cui gli eredi chiedono legittimamente di far sì che la restituzione degli importi dovuti avvenga con modalità meno onerose possibili.
L’istanza di autotutela, quindi, non sospende in alcun modo il pagamento, ma serve per rendere l’estinzione del debito alla portata di coloro che andranno poi concretamente a effettuarle, cioè agli eredi.
In questo specifico caso anche Equitalia svolge un ruolo fondamentale. Laddove, infatti, non dovesse rispondere alla suddetta istanza entro i termini indicati, l’ente di riscossione non avrà più diritto ad avanzare qualsivoglia contestazione in merito al ricorso.
Nel caso, però, la cartella esattoriale risulti solidificata, cioè è divenuta definitiva per decorrenza temporale, l’erede sarà costretto a estinguere il debito pagando l’intero importo richiesto senza possibilità di opporvi.
Fortunatamente esistono delle circostanze in cui gli eredi possono rifiutarsi di pagare i debiti ereditati come ora ti andremo a spiegare in dettaglio.
Quando è possibile non pagare?
Secondo Chescelta.it esistono delle situazioni particolari in cui gli eredi non sono tenuti a estinguere il debito, per lo più a causa di vizi di forma.
Uno dei casi più frequenti, infatti, è quello in cui la cartella esattoriale non viene notificata secondo le giuste modalità.
Ciascuna cartella deve imprescindibilmente presentare una dicitura ben precisa, nello specifico "Eredi del Signor tal dei tali". Laddove questa manchi o sia stata compilata nel modo scorretto, la notifica perde ogni suo valore legale e di conseguenza gli eredi non dovranno sborsare nulla.
Ovviamente per una questione di correttezza morale e giuridica, alla morte del parente gli eredi sono tenuti ad avvisare con tempestività Equitalia. La mancata comunicazione del trapasso, infatti, consente all’Ente di obbligare gli eredi al pagamento, persino in caso di cartella notifica in maniera errata.
In tutti gli altri casi differenti da quelli citati, i debiti Equitalia ricadono inesorabilmente sugli eredi i quali saranno obbligati a pagarli, a meno che siano ovviamente caduti in prescrizione.
È possibile avanzare un ricorso per evitare di pagare i debiti? Certamente, a patto che tu ti ricorda di controllare con perizia e precisione se le varie cartelle sono davvero scadute o meno.
C’è un’ulteriore modalità di cui non abbiamo parlato, una di quelle maggiormente utilizzate in situazioni di questo genere, nonché tra le più ovvie e immediate in termini operativi e funzionali.
Scopriamo qual è.
La rinuncia all’eredità: soluzione davvero fattibile?
Se non si vogliono pagare i debiti Equitalia del defunto, la soluzione più semplice è certamente quella di rinunciare in toto all’eredità.
I debiti Equitalia, come ti abbiamo già spiegato, sono ereditabili ma nel momento in cui l’erede decide volontariamente di rinunciare all’eredità stessa, ecco che anche i debiti diventano qualcosa di assolutamente estraneo.
Ma quando si può chiedere la rinuncia?
Dunque, la rinuncia va effettuata al momento dell’apertura della successione, quando la persona in qualità di erede potrà decidere di spontanea volontà se accettare o meno la situazione debitoria del trapassato.
A meno che non si abbiano avuti in vita dei rapporti privati e personali all’insegna della più assoluta sincerità e schiettezza, solitamente è difficile che un erede conosca a menadito la situazione finanziaria del defunto.
Per risolvere questo problema e appurare in prima persona la presenza di eventuali debiti, è necessario richiedere a Equitalia un estratto di ruolo.
Infine, un’ovvietà che però è sempre bene ribadire. Rinunciare all’eredità significa sì rinunciare ai debiti, ma anche ai beni!
L’attuale regolamentazione giuridica non consente la rinuncia parziale e quindi sarà compito dell’erede valutare attentamente il rapporto esistente tra i vari beni e i debiti presenti.