Adesione allo sciopero generale nazionale e sit-in di protesta anche per i noti problemi della Riviera Trasporti. Le segreterie regionali autoferrotranviari Fila Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna si sono radunate di fronte alla Prefettura di Imperia, per protestare contro la situazione dell’azienda, anche alla luce di quanto detto ieri in Consiglio provinciale.
I dipendenti di Rt hanno aderito allo sciopero nazionale che, lo ricordiamo, oggi sarà: per il personale viaggiante dalle 8.30 alle 17.30 e della 20.30 alla fine del servizio; per gli impianti fissi tutto il turno. Saranno interessate tutte le linee gestite da Riviera Trasporti e saranno garantiti i servizi scolastici prima delle 8.30 e dopo le 17.30.
Lo sciopero riguarda l'interruzione del confronto per il rinnovo del contratto di lavoro scaduto da quattro anni e dell'esito negativo delle procedure di raffreddamento e conciliazione.
I sindacati hanno anche trattato le dichiarazioni rilasciate dopo il Consiglio provinciale di ieri , visto che il Presidente ha confermato la possibilità di affidare in house a Rt il servizio per un periodo che non superi i due anni contrariamente a quanto indicato nella delibera di giunta che ne prevede 5 più ulteriori 5.
“Nella speranza che questa sia solo una impressione e che venga smentita nei fatti – dicono Cgil, Cisl, Uil, Faisa-Cisal e Ugl - siamo a ricordare che il lasso temporale inserito nel ‘piano concoradatario’ è di almeno cinque anni per il rientro dei debiti, per cui nessun altro tipo di affidamento può essere utile al salvataggio di Riviera Trasporti attraverso questo strumento”.
“Dobbiamo salvare la RT non solo per il pericolo di non avere il servizio il giorno dopo – terminano le organizzazioni di categoria - ma anche rilanciarla e dotarla delle risorse mancate che hanno prodotto tale situazione. Sarebbe impensabile ne tantomeno comprensibile creare come ventilato una nuova compagnia per ovviare alla presa di responsabilità di risanare l’azienda che ha semplicemente risposto alle linee di comando impartite nel tempo da chi reggeva l’ente proprietario e dai suoi dirigenti”.
A mezzogiorno è previsto un incontro con il Presidente della Provincia, Claudio Scajola, in relazione ai problemi della Riviera Trasporti. Intanto i dipendenti di Rt hanno presentato un documento unitario al Prefetto. Sotto il testo.
“Il settore del TPL continua ad essere mortificato dalla politica Nazionale che nell'ultimo decennio ha saputo solo proporre tagli alle risorse lasciando la regolamentazione a norme centenarie che fanno solo comodo alle richieste delle Associazioni Datoriali, determinando di fatto un indecente livello di servizio reso ai cittadini, ed un peggioramento catastrofico delle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori con stipendi assolutamente inadeguati ‘tali da non trovare più nessuno disposto a fare il tranviere’. Il CCNL è scaduto da oltre 4 anni, salvo il riconoscimento di un'una tantum che ammonta ad una somma di 680 euro a livello medio per il triennio 2018-2020, la trattativa resta bloccata da mesi per l'indisponibilità delle Associazioni Datoriali a riconoscere a lavoratrici e lavoratori importi sufficienti a recuperare il potere di acquisto perso a partire dal primo gennaio 2018”.
“Ci teniamo a ricordare che il sistema dei trasporti, ha tenuto nelle fasi più critiche della pandemia, soprattutto grazie al fondamentale contributo delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, che responsabilmente hanno sempre svolto il proprio lavoro, anche mettendo a rischio la propria incolumità, pertanto vogliamo evidenziare anche alle Istituzioni la necessità di un meritato e doveroso rinnovo del CCNL. La contrazione delle risorse messa in atto dalle finanziare contenitive della spesa pubblica, hanno accentuato lo stato di crisi di tutte le aziende del settore. In questo quadro si colloca la Riviera Trasporti, azienda che ha visto congelati i propri finanziamenti addirittura dal lontano 2001 e che l’ha vista soccombere in giudizio nel tentativo di recuperare il giusto corrispettivo a fronte di un’inflazione galoppante e del normale andamento al rialzo dei costi di personale e energetici. Per assurdo oggi un’azienda a capitale pubblico che esercisce un servizio pubblico è condannata ad un percorso fallimentare. A questo scenario vada aggiunta una lista purtroppo cospicua di operazioni (immobiliari e non) volute e avallate nell’ultimo ventennio dal palcoscenico di figure istituzionali susseguitesi al governo degli enti proprietari e alla guida ‘politica’ della società che ne hanno appesantito il monte debitorio”.
“Alla luce di tutto questo i lavoratori di RT chiamati più volte a difendere l’azienda da cui traggono sostentamento e in cui credono, che hanno già siglato accordi riduttivi delle condizioni economiche e normative, oggi sono in piazza a dire con forza che non saranno disponibili a reggere il peso delle future scelte se non saranno ritenute sufficienti alla salvaguardia di ciò che hanno accudito come ‘casa propria’ e si opporranno con decisione qualora non venga praticata la strada intrapresa con l’affidamento in house del servizio per una durata congrua con il piano concordatario alla stessa RT previsto in almeno 5 anni e eventuale affidamento per ulteriori 5. Non sia scaricato su personale e utenza questa situazione che deve essere risolta con una seria e concreta presa di posizione responsabile dal quadro politico complessivo della provincia di Imperia”.