Sono oltre 19 mila i cittadini della provincia di Imperia che hanno diritto a ricevere la quarta dose del vaccino anti-covid19. Secondo le indicazioni ministeriali lea stessa è rivolta ai soggetti fragili e immunocompromessi.
Adesso l'Asl 1 imperiese attende le disposizioni da Alisa, l'azienda ligure sanitaria, per individuare con precisione il target della popolazione a cui è destina la quarta dose in modo da avviare in tempi rapidi le prenotazioni per la campagna vaccinale.
“La quarta dose di vaccino anti-covid, già prevista per i soggetti più fragili, è - sottolinea al nostro giornale il direttore generale di Asl1 Silvio Falco - un importante strumento per mettere in sicurezza quelle fasce vulnerabili, a livello di patologie, della popolazione”.
Secondo le linee guida ministeriali, recepite dalla regione Liguria, le persone estremamente vulnerabili cono tutte quelle "affette da condizioni che per danno d’organo preesistente, o che in ragione di una compromissione della risposta immunitaria al Sars-Cov-2 hanno un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi o letali".
Quindici sono le aree di patologie che fanno rientrare in questo status: malattie respiratorie, cardiocircolatorie, neurologiche, diabete e altre endocrinopatie severe (quali morbo di Addison), fibrosi cistica, insufficienza renale-patologia renale, malattie autoimmuni-immunodeficienze primitive, malattie epatiche, cerebrovascolari, patologie oncologiche, emoglobinopatie, sindrome di down, trapianto di organo solido e di cellule staminale emopoietiche, grave obesità, Hiv.
Una seconda area riguarda poi la condizione di disabilità fisica, sensoriale, intellettiva e psichica. Qualora rimangano in vigore le disposizioni già approntate per la terza dose verranno vaccinati anche i conviventi e gli eventuali caregiver che forniscono assistenza continuativa in forma gratuita o a contratto. Su questo tema, però ancora il Governo non si espresso.
Come deciso dalla struttura ministeriale la somministrazione prenderà via dal 1° marzo, ma solo nel caso che siano passati 120 giorni dalla terza dose. Per tutti gli altri soggetti il Governo, insieme al comitato tecnico scientifico, valuterà dopo l'estate.