Politica - 17 febbraio 2022, 17:31

Sanità: 'Azione' dice 'no' all'ospedale unico "Sfruttiamo i tre ospedali per l'urgenza e un centro per medicina di elezione"

Chiede la costruzione ex novo di un piccolo monoblocco con 8/10 sale operative, dotato della diagnostica di ultima generazione e di tutte le nuove tecnologie, incluse quelle robotiche.

“La pandemia ha sconvolto il mondo e di conseguenza la sanità. Solo per fare qualche numero, nel 2020 in Italia  abbiamo avuto l’80 % in meno di interventi  chirurgici in elezione (ovvero programmati dal medico e dal paziente), ma anche il 35% in meno di chirurgia di urgenza. Per non parlare dei 144 milioni di visite ambulatoriali in meno e del fermo degli screening oncologici”.

Interviene in questo modo la sezione imperiese di ‘Azione’, il nuovo movimento politico di Carlo Calenda. “La pandemia – proseguono il Segretario Provinciale Carlo Biancheri e il Responsabile Sanità Paolo Puppo - ci ha dolorosamente lasciato alcuni insegnamenti, che possiamo così riassumere:
- l’ospedale monocentrico ha gravi difetti: una volta compromesso diventa esso stesso un problema;
- l’assistenza territoriale deve fare da filtro, altrimenti gli ospedali collassano;
- l’attività di elezione deve essere protetta perché il rischio concreto è il peggioramento della salute a prescindere dalle pandemie”.

Nella nostra provincia la scelta strategica pre-pandemica è stata quella dell’ospedale unico di Taggia, che peraltro a oggi è ancora un progetto esecutivo: “Tuttavia – prosegue ‘Azione’ - il 21 % della nostra popolazione ha più di settant’anni, e ha scarse, se non nulle, possibilità di veder funzionare l’ospedale nuovo, mentre sicuramente avrà bisogno nei prossimi anni di prestazioni di chirurgia in elezione, possibilmente supportate da una tecnologia di alto livello”.

La proposta di ‘Azione’ per la sanità imperiese prevede: l’abbandono dell’ideologia dell’ospedale unico, bocciata dalla pandemia, il potenziamento della sanità del territorio, incentivando la costituzione di unità di prima diagnosi e cura fondate sui MMG (Medici di Medicina Generale) associati, la trasformazione dei nosocomi esistenti in grandi dipartimenti per la medicina di urgenza (incluse le malattie infettive) e la realizzazione di un centro ad alta tecnologia per la medicina di elezione.

Quest’ultimo punto prevederebbe la costruzione ex novo di un piccolo monoblocco con 8/10 sale operative, dotato della diagnostica di ultima generazione e di tutte le nuove tecnologie, incluse quelle robotiche. Una dotazione di letti intorno alle 80 /100 unità dovrebbe essere sufficiente per le degenze postoperatorie. “Questo monoblocco – proseguono Biancheri e Puppo - dovrebbe avere una collocazione separata e potrebbe anche  essere realizzato presso l’Ospedale di Bussana, che ha spazio sufficiente dietro all’edificio fronte mare, appartiene già all’Asl con destinazione sanitaria ed è raggiungibile quanto l’area di Taggia in cui è prevista la costruzione del nuovo ospedale unico. Una soluzione di questo tipo potrebbe essere realizzata in un lasso di tempo ragionevole, con una spesa infinitamente minore rispetto alla realizzazione di un ospedale e lascerebbe immutata (anzi rafforzata) la medicina di urgenza focalizzata negli ospedali di Sanremo, Imperia e Bordighera. Quest’ultimo merita un discorso a parte, in quanto l’assegnazione ai privati con un bando del 2017 non sembra più rispondere a logiche attuali. Se avessimo avuto una situazione del genere in pandemia tutte, o quasi, le prestazioni in elezione (soprattutto quelle oncologiche) sarebbero state protette evitando i gravi danni ‘collaterali’ del virus”.

Azione si fa promotrice di un confronto con le istituzioni e la popolazione su questa proposta, in coerenza con il suo modus operandi e nella speranza di portare un contributo alla risoluzione dei problemi sanitari della nostra provincia. Organizzerà quindi al più presto un convegno sull’argomento, che si spera in presenza, e una serie di incontri con la popolazione per spiegare meglio la proposta.