Si svolge giovedì prossimo al Tempio Valdese di Bordighera, la Conferenza in occasione della Festa del 17 febbraio. Fra tutte le date della propria storia la comunità valdese nazionale ha scelto come momento significativo di memoria il 17 febbraio. Si tratta del giorno in cui con Lettere Patenti il principe reggente Carlo Alberto dei Savoia poneva fine nel 1848 a secoli di discriminazione riconoscendo ai suoi sudditi valdesi prima e poi agli ebrei, i diritti civili e politici. L'evento fu celebrato secondo la prassi del tempo con fuochi (i classici falò). La giornata è segnata con attività di vario genere: un servizio religioso, concerti, incontri e serate comunitarie; la sera precedente vi è l'accensione di falò sulle alture.
Negli ultimi anni però questa data è uscita dall'ambito valdese assumendo significato emblematico anche per gli altri evangelici italiani. Anzitutto per ricordare che la libertà religiosa è la matrice non l'appendice delle libertà civili: prima c'è la coscienza religiosa poi viene la politica, l'economia, il lavoro e il pensiero. In secondo luogo per ricordare che la tolleranza è una concessione del Potere, ma la libertà è una conquista della coscienza. Lo Stato può concedere spazi controllati ma il vivere da uomini liberi, non solo di dire e fare liberamente ma di essere liberi, è il risultato di una lunga battaglia, mai conclusa.
I diritti non possono essere riferiti soltanto ad una minoranza, né sono soltanto prerogativa di una maggioranza. Non si è liberi da soli, né se altri non lo sono. Questa Festa laica riguarda dunque tutti. Essa ricorda purtroppo anche un altro falò : il 17 febbraio 1600, veniva arso vivo al Campo dei Fiori un libero pensatore, Giordano Bruno. L'evento fu spettacolarizzato al massimo, per celebrare la prepotenza della Chiesa Cattolico Romana in occasione del primo giubileo.
Le Chiese Valdesi e Metodiste italiane dedicano il mese di febbraio alla riflessione sul binomio giustizia e libertà. Quest'anno, giovedì prossimo in occasione della celebrazione della Festa della Libertà, alle 15,30 al Tempio di Bordighera si terrà una conversazione sul tema dei diritti umani e della libertà. Dialogherà con noi il prof. Guglielmo Giumelli, sociologo e docente di sociologia del diritto alla Facoltà di Giurisprudenza dell'università statale Milano-Bicocca. Il suo manifesto: "Garantire a tutti gli uomini un'esistenza degna di essere vissuta. Essa deve spingere a battersi per rendere concretamente universali i diritti, soprattutto quelli economici-sociali, e per il rigoroso rispetto degli stessi"; la parola povertà, ambigua, andrebbe convertita in "bisogni", i quali andrebbero diversificati, perché le società sono avviate ad un processo di emarginazione che diventa sempre più prevaricante sulla persona, creando sempre più fragilità e discrepanza. Gli interventi saranno intervallati dall'esecuzione di brani all'organo da parte del maestro Marco Peron. Alcuni operatori della Diaconia Valdese racconteranno del loro servizio al confine.