Debiti Equitalia: qual è la posizione che ricopre un coniuge? E soprattutto, qual è la sua posizione in presenza di separazioni dei beni? O ancora, esistono rischi concreti?
Tutte domande più che legittime che potresti porti, anche perché se è vero che la giurisprudenza si è espressa diverse volte sull’argomento, è altrettanto vero che nel sentire comune non c’è poi così tanta chiarezza.
Proprio per questo adesso cercheremo di rispondere ai tuoi quesiti nella maniera più chiara ed esaustiva possibile; rimandiamo, invece, all'articolo www.sanremonews.it/2022/01/31/leggi-notizia/argomenti/economia/articolo/equitalia-si-puo-rivalere-sui-figli Equitalia si può rivalere sui figli? per quanto riguarda i debiti ereditati dai figli.
Iniziamo il discorso parlando del tema in oggetto, i debiti Equitalia. Ma cosa sono veramente?
Dunque, i debiti Equitalia sono degli insoluti che un privato cittadino può avere nei confronti di Enti sia essi pubblici sia essi privati.
A questo punto gli Enti creditori inviano ai debitori un’opportuna cartella di pagamento contenente tutti i dettagli relativi alla situazione debitoria in cui si trovano, avremo quindi esposti la natura dell’importo, le specifiche tecniche e le spese correlate con la procedura.
Ti ricordiamo, infatti, che in Italia tutte le riscossioni vengono eseguite dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione, una realtà gestita in toto dall’Agenzia delle Entrate e subentrata al Gruppo Equitalia nel corso del 2017.
Se vuoi comprendere appieno le dinamiche che si mettono in moto all’interno di un nucleo familiare che improvvisamente si trova a dover gestire i debiti Equitalia in regime di separazione dei beni, devi necessariamente partire prendendo in considerazioni gli ultimi sviluppi in tema dettati dalla giurisprudenza.
Trattandosi di tematiche non sempre così chiare e su cui è facile farsi un’opinione sbagliata, il nostro compito sarà di fornirti una trattazione il più possibile chiara, oggettiva e completa.
Debiti Equitalia: coniuge e separazione dei beni
Prima di scendere nei dettagli delle varie dinamiche, per una maggiore comprensione, è opportuno precisare cosa si intenda davvero per comunione dei beni e regime di separazione.
Una volta chiariti questi due aspetti affronteremo la tipologia di rapporto che può sussistere tra l’Agenzia delle Entrate – Riscossione e il coniuge in atto di separazione ai fini dell’estinzione dei debiti presenti.
Dunque, partiamo parlando della comunione dei beni. Trattasi di un’opzione scelta vicendevolmente dai coniugi in maniera tale che tutti i beni acquistati durante il corso del matrimonio appartengano a entrambi al 50%.
Molto spesso, come ti sarà capitato di ascoltare o leggere, si tende a semplificare eccessivamente il vero significato della comunione dei beni affermando come sia una semplice divisione di beni tra due coniugi, le cose però non stanno esattamente così.
Tramite la comunione dei beni, infatti, non si dispone di un bene a metà, ma della sua totalità al netto della presenza dell’altra persona.
Questa delucidazione offre un ulteriore spunto: affinché la comunione dei beni possa essere attuata, è indispensabile il consenso di entrambi i coniugi.
Discorso differente per la separazione dei beni. Quest’ultima, infatti, è un regime patrimoniale concordato vicendevolmente dai coniugi come alternativa valida e legale alla comunione dei beni.
Ma cosa succede quanto ci sono situazioni debitorie in atto?
Come spiegato da Chescelta.it succede che i beni regolarmente cointestati ai due coniugi sono i primi a essere messi sotto attacco, persino nel caso sussista la separazione dei beni.
È sufficiente che un solo coniuge contragga un debito per far sì che entrambi subiscano il pignoramento dei beni, sebbene al 50%.
Se non hai una certa familiarità pregressa con queste dinamiche il discorso potrebbe sembrarti sin troppo confuso, per questo ti forniamo un esempio chiarificatore.
Poniamo che ci siano due coniugi con un conto corrente cointestato su cui sono presenti 6.000 Euro. In caso di situazione debitoria e intervento dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione, questa potrà eseguire un pignoramento di valore non superiore alla metà, quindi 3.000 Euro.
Tutto chiaro? Ovviamente l’istituto bancario sarà tenuto a obbedire alla disposizione in corso e procederà quindi a sottrarre dal conto corrente 3.000 Euro per girarli all’esattore.
Esiste un modo per poter intervenire? Certamente, i coniugi hanno a disposizione 60 giorni lavorativi per estinguere il debito contratto, superato tale limite l’importo verrà trasferito all’Agenzie delle Entrate – Riscossione.
Debiti Equitalia e regime patrimoniale
Ipotizziamo il caso in cui una coppia sia separata e uno dei due coniugi si ritrova a contrarre dei debiti Equitalia, l’altro coniuge può essere ritenuto ugualmente responsabile? Deve sottostare a qualche obbligo? Ha vincoli nei confronti del partner pur essendo separati?
Allora, fornire una risposta secca a queste domande ci resta difficile perché in queste situazione molto dipende dal regime patrimoniale presente tra moglie e marito.
Come ti abbiamo già spiegato poco fa, la totalità dei beni cointestati, persino in regime di separazione dei beni, può essere sottoposta a pignoramento per far fronte ai debiti accumulati da uno solo dei due coniugi.
E in tutti gli altri casi come evolve la situazione?
Dunque, bisogna dire che al riguardo la giurisprudenza corrente ha sempre fornito una risposta chiara ed esaustiva. I debiti contratti da un coniuge non possono intaccare i beni detenuti con proprietà esclusiva dall’altro coniuge.
Si tratta di un punto di fondamentale importanza perché va a chiarire un aspetto decisivo all’interno delle dinamiche relazionali e finanziarie della coppia.
Nel caso, invece, sussista un regime di comunione dei beni le cose cambiano e persino un conto corrente intestato esclusivamente a un solo coniuge rischia di subire delle ripercussioni finanziarie. L’eventuale pignoramento eseguito, esattamente come nella situazione precedente, potrà impattare solo sulla metà del totale presente.
Infine, in caso di comunione legale, i beni di entrambi i coniugi possono essere soggetti a procedimenti di pignoramento per il 100% del valore totale.
Comunione o separazione dei beni?
Una situazione nella quale uno dei due coniugi contrae un debito, comporta che tutte le operazioni effettuate la suddivisione dei patrimoni, come ad esempio la separazione dei beni o quella consensuale, possano essere revocate entro un massimo di 5 anni.
In virtù di tutte le informazioni fornite sinora potresti quindi legittimamente chiederti se sia meglio la comunione dei beni o la separazione dei beni.
Scopriamolo.
Semplificando al massimo le due realtà in oggetto, ci ritroveremo davanti a due opzioni ben distinte tra loro:
1) In caso di comunione dei beni, l’esattore può procedere con il pignoramento per un massimo del 50% del valore di tutti i beni presenti all’interno della suddetta comunione, indipendentemente da chi sia il reale intestatario.
2) In caso di separazione dei beni, invece, l’esattore può procedere con il pignoramento per un massimo del 50% del valore di tutti i beni cointestati.
Concludendo, possiamo certamente dirti che in presenza di debiti Equitalia l’opzione più conveniente per il coniuge resta quella della separazione dei debiti.