Economia - 14 febbraio 2022, 07:00

L’esperienza di native advertising secondo Giovanni Pio Gravina

I contenuti native sono fondamentali perché rappresentano un ruolo di primo piano nel flusso editoriale

Nel settore della pubblicità si stanno osservando dei cambiamenti a cui non possiamo restare indifferenti. È bene notare queste differenze rispetto al passato per chi si occupa di digital marketing, per avere l’opportunità di mettere sempre a frutto delle campagne efficaci e attente alla qualità. In particolare bisogna notare le differenze che esistono tra quella che oggi viene definita come pubblicità nativa e quella tradizionale display. In effetti gli esperti puntano molto sulla pubblicità basata sui contenuti nativi, perché essa può presentare diversi vantaggi rispetto alle forme tradizionali di pubblicità a cui siamo abituati. Ci spiega quali sono i vantaggi della pubblicità nativa il CEO di Publicom, Giovanni Pio Gravina.

La storia di Giovanni Pio Gravina
La storia di Giovanni Pio Gravina è molto interessante, perché ci fa comprendere le sue competenze e la sua esperienza in relazione alla sua formazione e all’attività che ha svolto e che attualmente svolge come CEO di Publicom.

Publicom è una web agency fondata da Gravina nel 2012 a Milano. La web agency di cui stiamo parlando, se inizialmente era orientata soltanto in generale sull’ambito IT, negli ultimi anni si è specializzata sempre di più nel settore pubblicitario.

L’idea di fondare Publicom nel capoluogo lombardo è avvenuta in seguito alla laurea di Gravina al Politecnico di Milano in Ingegneria delle Telecomunicazioni, titolo conseguito nel 2010. La storia di Giovanni Pio Gravina è stata sempre supportata anche da altre esperienze formative. Fra queste bisogna ricordare nel 2016 i corsi di perfezionamento a Londra e le certificazioni di Google in vari settori.

Nel 2017 Gravina ha avuto la possibilità di consolidare la partnership con ReliveCommunication, un’agenzia creativa dalla forte vocazione digitale. Oggi Giovanni Pio Gravina coordina un team che è formato da circa 20 dipendenti in diversi Paesi del mondo. L’offerta di Publicom si contraddistingue su un approccio basato sulla comprensione delle esigenze dell’utente e per le competenze di marketing e di media planning che vengono messe a disposizione attraverso i più importanti e moderni strumenti tecnologici.

Publicom sa far valere la sua esperienza e la competenza mantenendosi agli standard più elevati del mercato attuale e occupandosi di diversi argomenti, come la pubblicità, siti web, e-commerce, web marketing, monitoring& reporting, social media marketing, web marketing, grafica creativa.

Perché oggi si parla di pubblicità nativa
Gravina ha spiegato perché oggi è importante focalizzare l’attenzione sulla pubblicità nativa.I contenuti native sono fondamentali, perché rappresentano un ruolo di primo piano nel flusso editoriale dei contenuti. Sono proprio questi elementi che permettono di raggiungere con più efficacia il target che vale come punto di riferimento per le nostre campagne pubblicitarie.

Anzi, Gravina fa notare che è stato possibile considerare come il livello di engagement con i contenuti native sia aumentato di molto. Attraverso le campagne che seguono questi principi si possono erogare contenuti display e video, a seconda delle varie disponibilità.

Non possiamo non notare infatti che il pubblico è sempre più raggiunto da una grandissima quantità di contenuti pubblicitari. Per cui bisogna far breccia all’interno di spazi predefiniti, in modo da pianificare i messaggi in maniera molto attenta nell’ottica di una comunicazione ben integrata.

Gravina sottolinea la necessità di lavorare di branding, prospecting e remarketing, non rinunciando comunque alle opportunità di ottimizzare le campagne pubblicitarie, per riuscire a conseguire fondamentali obiettivi sia in termini di quantità che di qualità.

Ha spiegato poi che nell’ambito del lavoro dell’agenzia digitale Publicom vengono applicate metodologie di targetingdata-driven per le campagne di native programmatic. È così possibile integrare le strategie di targeting contestuale, non dimenticando filtri importanti, come quelli della geolocalizzazione e della frequenza e potendo usufruire di una più elevata flessibilità creativa.