“A Imperia è stata completata la posa delle ‘Pietre d'inciampo’ davanti alle abitazioni da cui cittadini imperiesi, vittime innocenti della violenza nazifascista, furono trascinati fuori, per non farvi mai più ritorno, deportati e assassinati nei campi di concentramento. Questa cerimonia civile richiederebbe, come è stato sempre per ogni posa di Pietra d'inciampo, la presenza delle autorità locali, dei discendenti di quelle vittime, ove possibile, di studenti e cittadini del quartiere.
Lo scopo dell'artista, infatti, era proprio far entrare ogni Pietra nel contesto urbano, affinché divenisse memoria visiva delle vittime del nazifascismo, posizionando ciascuna di esse davanti alle stesse porte da cui furono obbligati ad uscire per non tornare mai più. Indicibili pertanto sono stati il nostro stupore e l'incredulità quando abbiamo visto la Pietra e, quindi, la memoria di Umberto Attilio Morandini posta a giacere in un contesto urbano assolutamente improponibile, addirittura offensivo, stretta tra sacchi e bidoni dell’immondizia (foto in basso)”. Ad affermarlo la Presidente del Comitato Provinciale ANPI Amelia Narciso che spiega: “Non possiamo accettare che sia così che il Comune di Imperia possa voler trasmettere la memoria di un cittadino che, forzato a uscire da qualche porta, certo in quei pressi, venne assassinato a Dachau. Qualunque motivazione di carattere pratico si voglia addurre questo collocamento è inaccettabile: ricordiamoci che non è la quantità delle Pietre che rende giustizia alla storia, perché forse non ci sarebbero abbastanza pietre al mondo per ricordare le vittime di quella tragedia immane, ma è il significato che ogni singola Pietra assume nello spirito di una comunità, valore e significato che devono essere tributati prima di tutto dai rappresentanti della cittadinanza, con la forma dovuta, forma che diventa sostanza attraverso cui ogni piccola Pietra diventa un faro della Memoria!
Chiediamo pertanto che si provveda al più presto a cancellare questo increscioso ‘lapsus’ dell'Amministrazione col divellere la Pietra d'Inciampo posizionata in tale modalità e che si individui una diversa collocazione per la Pietra, tenendo conto del valore e del significato che essa assume nel contesto della città, perché ancora una volta questa Memoria, un tempo annientata dall'ottusa violenza razzista, non lo sia anche oggi, sepolta sotto i rifiuti”.