“Decisione che non può che farci tirare un sospiro di sollievo e che si sposa perfettamente con l’idea del Parco marino che stiamo progettando nelle acque davanti a Diano Marina e che andrà a confinare proprio con l’area che dovrebbe ospitare le vasche”. Così il presidente di Federalberghi del Golfo dianese Americo Pilati.
La bocciatura da parte della commissione paesaggio del Comune di Imperia che ha espresso parere negativo in merito alla realizzazione di un impianto di itticoltura al largo della Galeazza, trova tra i suoi sostenitori, dopo ovviamente i membri del Comitato ‘SiaAmo Galeazza’ guidato dall’attrice Livia Carli e dalla militante ambientalista Barbara Ghilardi, anche gli albergatori dianesi.
“Qua non si tratta -aggiunge Pilati – di difendere il diritto della visuale dell’orizzonte di chi va a prendere il sole sulle spiagge della Galeazza, ma di una scelta che va in un preciso senso, non solo di salvaguardia dell’ambiente, ma di turismo di qualità con effetti positivi a favore di tutto il comprensorio”.
Americo Pilati, ben conscio che la battaglia è tutt’altro che vinta, la società ‘Aqua’ di Lavagna che avrebbe dovuto costruire l’impianto ha preannunciato ricorso ed è decisa ad andare fino in fondo, conclude: “Spero che le altre commissioni che dovranno riunirsi per esprimere i pareri e anche in sede giudiziaria si tenga conto che ai confini è destinato a sorgere un Parco marino unico nel suo genere, ideato da Alessandro Bracco e sostenuto oltreché da noi albergatori anche dal Comune di Diano, nella persona dell’assessore Barbara Feltrin, con eccellenze di biodiversità marina a cominciare dalle praterie di Posidonia. Un quadro di eccellenza marina e acquatica in grado di attirare turisti da tutta Italia ed Europa oggettivamente, a nostro avviso incompatibile con l’allevamento intensivo di pesci a poca distanza”.