Martedì 12 gennaio il gruppo Pendolari ha partecipato a un'audizione presso la Commissione trasporti della Regione. In particolare sono state sottolineate davanti ai Commissari le criticità delle linee: Biella-Santhià, Novara-Domodossola, Novara-Alessandria, Asti-Acqui Terme, Chivasso-Casale-Alessandria, Cuneo-Ventimiglia, Pinerolo-Torre Pellice.
Hanno portato le istanze dei viaggiatori i rappresentanti di Comis (Coordinamento Mobilità integrata e sostenibile), Associazione Ferrovie Piemonte, Associazione Pendolari Novesi: Fulvio Bellora, Claudio Menegon, Andrea Pernigotti. I pendolari hanno messo in risalto sia le necessità dei lavoratori e degli studenti che ogni giorno utilizzano queste linee ferroviarie, ma anche gli aspetti legati alla possibile diminuzione dell’inquinamento e alla promozione del turismo nelle valli del Piemonte. Il presidente Fava ha ricordato che verranno ascoltati tutti i rappresentanti dei territori interessati alla sospensione delle linee ferroviarie e saranno forniti chiarimenti sulla trattativa in corso per il contratto di servizio con Fs.
Sono intervenuti i consiglieri: Carlo Riva Vercellotti (FdI), Sean Sacco (M5s), Gianluca Gavazza (Lega); Alberto Avetta (Pd); Francesca Frediani (M4o), Maurizio Marello (Pd), Marco Grimaldi (Luv).
Tre i punti esposti dai pendolari: situazione e criticità attuali del trasporto ferroviario regionale; progetti per lo sviluppo del TPL, compresa la riattivazione, fondamentale, delle tratte sospese; stesura partecipata del contratto di Servizio Ferroviario Regionale.
Sul primo punto si chiede, ormai da maggio 2020, la ripresa del servizio ferroviario come pre -Covid in previsione fin da allora del rientro a scuola, presso i luoghi di lavoro e di una ripresa generale dello spostamento delle persone.
Scrivono i pendolari: “A tutt’oggi il Piemonte è l’unica Regione Italiana a non aver agito in questo senso avendo ancora un servizio ridotto e che soprattutto non soddisfa le esigenze dell’utenza, né di quella presente né di quella potenziale, in quanto in molti, causa corse cancellate, sono costretti ad utilizzare il mezzo privato e ci chiedono quando si tornerà ad una situazione normale.
Più volte ci sono stati segnalati convogli pieni con persone costrette a stare in piedi, in alcuni casi ad esempio a causa di una corsa soppressa, segno che la domanda di trasporto esiste.
Registriamo in parallelo l’inadeguatezza del servizio sostitutivo con bus, ove è stato attivato, che non riesce a soddisfare l’esigenza dell’utenza, mentre un convoglio ferroviario offre sicuramente più spazio e sicurezza, oltre ad avere minore attrattiva rispetto al treno. Abbiamo ad esempio scoperto che alcuni genitori hanno spostato l’iscrizione a scuola dei loro figli da un Comune all’altro in seguito alla cancellazione di corse ferroviarie ed alla provata inadeguatezza dei bus”.
Le criticità maggiori si registrano su queste tratte:
Limone/Cuneo - Torino e viceversa: cancellazione corse (vedi 7.21 da Limone - 23.25 da To P.N.), collegamenti da e per Limone ridotti nei fine settimana
Linee ancora sospese Bra - Cavallermaggiore e Saluzzo - Savigliano.
Santhià - Biella - Novara: cancellazione corse in settimana; riduzione drastica nel fine settimana e festivi (circa 50%)
Asti - Acqui Terme: riduzione da 14 coppie giornaliere di treni a 6; nessun servizio i sabati, le domeniche e nei festivi.
Alessandria - Casale Monferrato - Chivasso: riduzione corse in settimana, drastica al sabato e nulla alla domenica.
Alessandria - Voghera: riduzione corse.
Domodossola – Novara – Alessandria, riduzione servizio.
Per lo sviluppo del Trasporto Pubblico Locale, si chiede una ri-progettazione a medio lungo periodo, partendo dagli obiettivi posti dall’Europa per l’erogazione dei fondi del Next Generation Eu (contribuire alla transizione ambientale e alla resilienza e sostenibilità dei sistemi socioeconomici; ridurre le disuguaglianze sociali e territoriali).
Per i pendolari, il Piemonte dispone di un’infrastruttura ferroviaria con potenzialità enormi, per il trasporto di persone e merci: “La transizione da un traffico privato ad uno di massa è fondamentale per raggiungere gli obiettivi previsti dall’Unione Europea che prevedono la riduzione dei gas serra (- 55% rispetto al 1990 e zero emissioni entro il 2050) evitando così nuove sanzioni per sforamenti dei parametri che si verificano puntualmente più volte ogni anno.
Obiettivi non più prorogabili in quanto è ormai provato che l’inquinamento dell’aria sia responsabile di numerosi decessi prematuri oltre a gravi ripercussioni sulla salute pubblica con problemi e patologie respiratorie, cardiovascolari, metaboliche e neurologiche.
Se inoltre consideriamo che la Pianura Padana è uno dei luoghi più inquinati d’Europa, non dovremmo più esitare nel proporre una svolta nelle abitudini di vita e degli spostamenti dei cittadini”.
Il TPL dovrebbe poi riprendere anche un ruolo sociale “per ridurre le diseguaglianze tra le città ed i territori rurali, accompagnare le persone in questo difficile momento dovuto all’aumento dei costi per servizi essenziali, luce – gas – carburante - ecc., e per affiancare il cambiamento indotto dalla crisi della pandemia in merito ai cambiamenti nel funzionamento delle città e della distribuzione della popolazione con nuove opportunità per le aree marginali”.
Questi argomenti, e molti altri ancora, sono compresi nel Documento Strategico della Mobilità Ferroviaria di passeggeri e merci che il MIMS ha pubblicato il 30 dicembre scorso che recepisce l’orientamento del Governo finalizzato ad un sistema ferroviario innovativo, sicuro e più sostenibile ed è propedeutico al nuovo Contratto di Programma Mims-Rfi (2022-2026). All’interno sono contenuti molti riferimenti al trasporto regionale ed interregionale, all’elettrificazione delle linee a trazione termica ed alla sperimentazione di quella ad idrogeno.
“Riteniamo quindi sia il momento giusto, non rinviabile, per la progettazione del potenziamento della rete regionale compresa la riattivazione delle linee sospese – aggiungono i pendolari -, a prescindere dalla trazione, e la conseguente richiesta di fondi aggiuntivi per la realizzazione degli obiettivi inclusi quelli per un turismo lento, che con i progetti della Fondazione Fs potrebbero attrarre persone che scelgono vacanze di qualità”.
Infine è stata affrontata la questione della stesura partecipata del contratto di Servizio Ferroviario Regionale: “Abbiamo appreso con cauto favore la notizia dell’imminente firma del contratto per il servizio ferroviario regionale ma, come già proposto ripetutamente nel passato, chiediamo di poter partecipare alla definizione, come avvenuto con successo in altre regioni, per apportare la nostra esperienza quotidiana alle parti in trattativa.A nostro parere tale metodo faciliterebbe l’individuazione delle priorità a soddisfazione dell’utenza e di tutte le parti coinvolte (Trenitalia. Regione), con prevedibile aumento dell’attrattività del servizio ferroviario quindi degli introiti per le casse pubbliche”.