I sindaci delle cittadine del ponente ligure 'bocciano' la possibilità di vedere Silvio Berlusconi, Presidente della Repubblica. Da Santo Stefano al Mare a Ventimiglia, i primi cittadini hanno le idee chiare su chi non debba essere il prossimo capo dello stato.
I rappresentanti delle amministrazioni locali si dividono tra un nuovo incarico per il Presidente uscente, Sergio Mattarella ormai prossimo alla fine del suo settennato, il 3 febbraio oppure in alternativa una salita al Quirinale dell'attuale Presidente del Consiglio, Mario Draghi.
"Mi auguro che la nomina del Presidente della Repubblica - ha detto Alberto Biancheri, sindaco di Sanremo - sia la più condivisa possibile tra tutti i gruppi parlamentari e che si converga su un nome di alto profilo istituzionale e di grande credibilità in Europa e nel mondo, come lo sono oggi quelli delle due più alte cariche dello Stato, il Presidente della Repubblica uscente, Sergio Mattarella e il capo del Governo, Mario Draghi. Oggi l’Italia ha un profondo bisogno di figure di tali livelli di autorevolezza e se devo formulare un auspicio personale indicherei proprio l’attuale Presidente del Consiglio come nuovo Presidente della Repubblica”.
Concorda anche Mario Conio, sindaco di Taggia: "Auspico che il prossimo Presidente della Repubblica sia Mario Draghi perchè è una personalità al di fuori della politica, di altissimo profilo istituzionale che sta facendo un lavoro egregio come Presidente del Consiglio. Le sue competenze e capacità meritano appunto di farlo assurgere a Presidente della Repubblica. Questo nell'ottica che la politica riacquisti il suo status e il prossimo Presidente del Consiglio sia espressione del mondo politico più che di quello delle professioni, come invece visto negli ultimi anni".
Il Sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino non ha il minimo dubbio e indica il Presidente del Consiglio, Mario Draghi: "Non ci piove. Vista la grande professionalità e capacità, per quello che sta facendo, le strategie messe in campo per il bene del Paese, Mario Draghi sarebbe la persona giusta".
Non si sbilancia Giorgio Giuffra, sindaco di Riva Ligure, primo sindaco a citare il nome di Berlusconi ad oggi unico candidato ufficiale al Colle: "La Costituzione stabilisce l’identikit del Presidente della Repubblica. E non c’è scritto da nessuna parte che il capo dello Stato non debba venire dal mondo del centrodestra. Se non è mai accaduto, è perché il centrodestra non ha mai vinto le elezioni nell’anno del Quirinale. Il punto non è la provenienza, ma la capacità di rappresentare l’unità della nazione. Prima ancora, però, la differenza sta nei numeri, almeno così avviene in una democrazia compiuta. Chi avrà dalla sua la maggioranza necessaria, chiunque sia, Berlusconi compreso, dovrà avere l’aiuto di tutti per traghettare l’Italia fuori dalle paludi di questa pandemia".
Di diverso avviso Marcello Pallini, sindaco di santo Stefano al Mare che auspica un altro settennato con Mattarella: "La cosa migliore sarebbe trovare un modo per riconfermare il Presidente Mattarella, almeno fino alla fine della legislatura del Governo. Poi finito questo periodo non vedrai male Draghi al Quirinale. Ci troviamo di fronte ad un progetto di unità nazionale importante in un momento difficile con due persone che stanno svolgendo bene il proprio ruolo: Mattarella da una parte e Draghi dall'altra. Qualsiasi altra candidatura la vedrei come una forzatura, con il rischio di creare qualche problematica. Ora serve unità di intenti".
Favorevole a un 'Mattarella bis' anche Davide Gibelli, sindaco di Camporosso: "Se avessi dovuto scegliere, avrei voluto altri 7 anni con il Presidente Sergio Mattarella, premiando l'egregio lavoro fatto. Non è detto che non rientri in gioco, alternativamente opterei per Draghi per l'alto profilo istituzionale dell'attuale Presidente del Consiglio".
Rispetto alle ipotesi su Sergio Mattarella e Mario Draghi, i sindaci, Armando Biasi di Vallecrosia e Vittorio Ingenito di Bordighera, offrono due opzioni diverse. "Il nostro capo dello Stato - dice Biasi - deve essere una figura al di sopra le parti. Il nome divisivo di Silvio Berlusconi non ha la mia approvazione. Credo che un nome moderato possa rappresentare bene il nostro Paese. Mi viene in mente il nome di Pier Ferdinando Casini". Ingenito invece vorrebbe una donna come capo dello stato: "Il Ministro della Giustizia, Marta Cartabia potrebbe dare davvero quelle garanzie costituzionali che la nostra Repubblica richiede. Una donna che darebbe un segnale di vero cambiamento".
Cliccando QUI, invece, le dichiarazioni dei Sindaci del comprensorio imperiese e dianese, curate dalla redazione di Imperia News.
Non resta quindi che attendere il 24 gennaio. Tra una settimana, alle 15, il Parlamento si riunirà in seduta comune con la partecipazione dei delegati regionali per l'elezione del Presidente della Repubblica. Le votazioni si terranno a Montecitorio, alla presenza del presidente della Camera, Roberto Fico e della presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati.
Nei primi tre scrutini per l'elezione sarà richiesta una maggioranza qualificata di due terzi dell'assemblea, ovvero 673 elettori su 1009. Dal quarto scrutinio invece varrà il principio della maggioranza assoluta, 505 su 1009 elettori.
Le votazioni si terranno a scrutinio segreto e in presenza anche se in modo diverso rispetto a quanto visto fino ad oggi, in quanto anche questo momento della storia d'Italia si dovrà adattare alle misure anti Covid. Appare già chiaro che i tempi saranno quindi più lunghi per arrivare al risultato e conoscere così il nuovo Presidente della Repubblica Italiana.