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Politica | 17 gennaio 2022, 07:14

Imperia, non si placa la polemica su pedonalizzazione di via Cascione e nuove aperture: botta e risposta tra Nicoletta Bracco (Isola Felice) e il vicesindaco Fossati

Bracco: “Vogliamo non dare dell’imbecille a chi vuole aprire un’attività da queste parti?” Fossati: “Sono passati 6 anni, guardiamo avanti, non indietro”

Imperia, non si placa la polemica su pedonalizzazione di via Cascione e nuove aperture: botta e risposta tra Nicoletta Bracco (Isola Felice) e il vicesindaco Fossati

Non si placa, sia pure a distanza di anni, la polemica relativa alla pedonalizzazione di via Cascione. Nicoletta Bracco, storica commerciante della parte alta della principale arteria portorina e amministratrice della pagina Facebook ‘Via Cascione, Isola Felice’ espressione dell’omonimo comitato, replica alla dichiarazione rilasciata al nostro giornale dal vicesindaco Giuseppe Fossati in risposta all’intervista del capogruppo di ‘Imperia di tutti, Imperia per tutti’ Roberto Saluzzo a proposito delle nuove aperture di attività commerciali che Saluzzo ricollega all’introduzione, nel 2016, della Ztl (con relativo restyling per decisione dell’amministrazione Capacci di cui faceva parte), non senza una coda di veleni e carte carte bollate tra favorevoli e contrari.   

“Con una dichiarazione, quelle che una volta si chiamavano ‘esternazioni, ma erano più simpatiche, Giuseppe Fossati, vicesindaco -scrive la Bracco - riesce a svilire con una mossa una delle poche realtà commerciali della sua città e l’operato della sua stessa amministrazione.  Servendosi della retorica del ‘non sono [...] ma’ di chi frequenta più Facebook che la realtà, ribadisce con orgoglio quanto aveva dichiarato nientemeno nel 2016, ovvero che pur non essendo contrario alle zone pedonali, quella di via Cascione non aveva senso perché non ‘caratterizzata da poli di attrazione commerciale, turistica, storica o culturale.  Grazie vicesindaco, ma è sicuro che siano quelle le cose che mancano davvero all’insignificante, inutile e aggiungerei ignorante, via Cascione? Non vogliamo infondere un po’ di fiducia alla via? Non vogliamo riconoscere l’impegno speso da molti (la sua amministrazione compresa)? Vogliamo non dare dell’imbecille a chi vuole aprire un’attività da queste parti?  Immagino che lei abbia memoria solo quei commercianti che all’epoca, sobillati o mal consigliati da aspiranti capipopolo, angosciavano i clienti, accogliendoli nei loro negozi con piagnistei e filippiche. Qualcuno di loro, a proposito di soldati giapponesi nella boscaglia, a distanza anni, continua una battaglia solitaria, senza essersi reso conto che, da allora, il ‘nemico’ è cambiato, che siamo nel mezzo di una pandemia e che il mondo delle città e del commercio è cambiato. Ma questa è un’altra storia. Come un’altra storia è quella dell’esercente di ‘una fiorente attività commerciale danneggiata enormemente dalla pedonalizzazione’. Capisco che detta così è più d’effetto, ma non spiego a un avvocato perché i locali (per altro di proprietà di un mio famigliare), hanno avuto i sigilli per anni. Parliamo invece del presente, cosa la turba nell’apertura di nuove attività: poche? Troppe? Superflue? Preferiva altri generi? Ci faccia capire il suo pensiero, vicesindaco, non è molto chiaro.  Poi spieghi a tutti noi poveri commercianti inutili e ai nostri pochi e sprovveduti clienti, perché se i parcheggi per una via ‘non caratterizzata da poli di attrazione commerciale, turistica, storica o culturale’ sono stati insufficienti fino a oggi, diventeranno improvvisamente sufficienti domani, quando la Banca d’Italia ospiterà un non-si-capisce-bene-cosa, il Comando dei Vigili avrà la sua nuova sede in piazza Ricci, il Teatro riaprirà.  Per inciso, a guardar bene, l’unica cosa che non farà la ciclabile sarà passare in Via Cascione, visto che entra in galleria a Borgo Fondura per sbucare dalla vecchia stazione"

Risponde Fossati: “Ovviamente è positivo che si apra una nuova attività in via Cascione, peraltro, sostituendo, dopo 4 anni dalla chiusura, una cessata e che una attività esistente crei un secondo punto vendita, perlato fuori dalla zona pedonale. Onore al merito di questi imprenditori a cui va tutto il mio appoggio ed il mio apprezzamento. Detto ciò, dedurre che tali circostanze, verificatesi nel 2022, comprovino che fosse corretto chiudere la via nel 2016, in assenza delle più elementari condizioni favorevoli, mi pare forzato e ridicolo. Non c’è nessuna connessione. La situazione di oggi non è quella del 2016. Poi, ciascuno ha la sua idea: lei ha la sua, io ho la mia. Io rispetto la sua, lei rispetti la mia. La mia è che le pedonalizzazione produrrà certamente effetti positivi quando si verificheranno le condizioni che, faticosamente, si cerca di realizzare. Nel 2016 certamente non c’erano, in prospettiva ci saranno ed è lungimirante chi investe oggi confidando in un futuro diverso. Nel 2016, secondo me, sarebbe stato più ragionevole una Ztl, con orari di apertura da studiare, per conciliare la vivibilità della zona e la tutela delle realtà commerciali esistenti. Ormai, però, è una discussione sterile. Sono passati 6 anni, guardiamo avanti, non indietro".

Diego David

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