"Se in una città come Sanremo è ormai divenuto indispensabile, da parte di alcuni cittadini, prendersi cura di singoli alberi e di aiuole, vuol dire che siamo proprio messi male".
E' il pensiero di Monica Piattelli, una lettrice che passeggiando per corso Garibaldi a Sanremo ha visto il cartello lasciato da I Deplasticati su una delle piante. Una iniziativa lodevole come spiega ma che offre spazio però ad una ulteriore analisi sullo stato del verde pubblico cittadino. Per la lettrice ci vorrebbe maggiore attenzione da parte del Comune nel curare il verde pubblico cittadino per evitare di arrivare a dover tagliare.
"Sono sconcertata e amareggiata nel vedere il degrado della mia città, aggravato dai tagli selvaggi di alberi di alto fusto, dalle mancate ripiantumazioni, da una totale mancanza di visione. Privare la città del suo verde "storico" che vantaggi produce? - si chiede - Possibile che nessuno capisca che spendere denaro per la cura ed il mantenimento del verde costituirebbe un investimento?"
"Tutti amiamo Sanremo. Ma la città in 40 anni è cambiata. In peggio. Ed oggi, dopo molti post, dopo aver letto di Villa Angerer, della pineta della Madonna della Guardia, del taglio dei pini di Via Nino Bixio, ho pensato che sia sterile continuare a scrivere solo in una chat privata tra amici. Serve una riflessione, competenze, un'idea di città: pulita, accogliente, dotata di un arredo urbano degno di questo nome, piena di verde per migliorare la nostra vita e quella dei nostri ospiti. Una città da ammirare" - aggiunge Monica Piattelli.
"Al sig. Antonio ci tengo a dire: l'unico aspetto positivo che trovo nel Tuo gesto è che non sono l'unica ad avere a cuore il verde di cui Sanremo andava un tempo orgogliosa. Ma erano i suoi ospiti stranieri ad apprezzarne il clima ed i conseguenti, strabilianti, effetti sulla vegetazione. Qui si sono acclimatate essenze provenienti da ogni parte del globo. - prosegue la lettrice - I fiori d'inverno e i sempreverdi stupivano imprenditori, ereditiere, artisti, teste coronate, scrittori e scrittrici che - come uccelli - nella nostra Riviera venivano a svernare, convinti di aver ritrovato l'Eden".
"Oggi vecchi alberi, essenze rare, palme - e pini vengono tagliati senza pietà. Sono troppi i soldi necessari per la loro periodica pulitura e spesso si ha come l'impressione che si sia ciechi di fronte a tanta bellezza e rarità, e sordi alle proteste di chi si oppone a questi scempi quotidiani. - conclude - Comunque grazie, caro Antonio. Grazie al tuo gesto e al tuo cartello, ho scoperto che esiste un'associazione che raduna persone che la pensano come me. Cercherò di contattarvi e di trovare un modo perché altri possano aderire. Gli alberi hanno bisogno di essere difesi. Nessuno si ricorda mai che gli alberi sono stati inventati per difendere noi".