Attualità - 16 dicembre 2021, 07:11

Imperia, a Caramagna è ancora emergenza migranti, il Comune prende in mano la situazione. Gagliano: “Questi ragazzi non possono andare in giro da soli”

Dello stesso avviso anche l’assessore ai servizi sociali Luca Volpe il quale ha evidenziato come alcuni hanno vissuto “esperienze allucinanti” e vanno seguiti in modo diverso: “è ora di limitare la presenza di stranieri ospitati nei Cas sul territorio”

Userò tutti i mezzi che la legge mi consente per risolvere il problema. Preliminarmente mi metterò in contatto con la cooperativa che li ospita, perché questi ragazzi non possono andare giro da soli ”. Lo dichiara l’assessore alla Viabilità e Sicurezza urbana del Comune di Imperia Antonio Gagliano a proposito della sempre più difficile convivenza tra residenti e alcuni migranti, evidentemente fragili, ospitati presso un Cas gestito da una cooperativa a Caramagna

In un clima generale di serenità, si sono, infatti, verificati diversi episodi: l’ultimo l’altro ieri, con un giovane migrante, poi ricoverato, sorpreso a pararsi ancora una volta all’improvviso davanti alle auto in transito poco prima del bivio per Massabovi, all’altezza del tabacchino e del bar, mettendo a repentaglio la propria vita oltre alla sicurezza stradale. Trattandosi tra l’altro, di un tratto in cui le auto sono solite sfrecciare, altro problema che l’assessore ha promesso di risolvere installando dei dossi promessi per gennaio, il rischio per lui essere investito è dietro l’angolo. 

I responsabili del Cas, temendo che la situazione possa degenerare hanno, scritto a Prefettura ed Asl 1 Imperiese denunciando di non essere più in grado di gestire la situazione già nota al reparto di Psichiatria dell’ospedale del capoluogo. Nei giorni scorsi un altro ragazzo aveva, infatti, assunto anche un comportamento violento nella struttura dove è accolto, aveva minacciato un passante ed era stato pure colto da una pattuglia dei carabinieri intento a distruggere un parabrezza di una macchina nella zona adiacente al supermercato Conad. 

Non conosco il caso nello specifico -dice l’assessore ai Servizi sociali Luca Volpe - ma questi ragazzi mi riferiscono siano reduci da esperienze allucinanti nei campi di detenzione libici, dovrebbero, quindi,  essere seguiti in una comunità  e al contempo è ora di limitare la presenza di stranieri ospitati nei Cas sul territorio della città come ho già detto” .

Lo Stesso Cas con una lettera inviata alla Prefettura e all’Asl ha confermato di non potersi più occupare di questi casi e che a questo punto, "per evitare il peggio, sia responsabilità delle Istituzioni prendersene carico”.