Il Pd di Imperia interviene in merito alle accuse per la posa dell'acquedotto Roja bis sotto l'ex sedime ferroviario ora cantiere della pista ciclabile imperiese.
“Personalizzare roboanti proclami e colpevolizzare gli altri su palesi e rovinose sconfitte. Non è una novità - scrivono dal Pd di Imperia - su un fatto di grande portata quale l'affaire “acquedotto sotto la ciclabile” andato miseramente a bagno, all'amministrazione in evidente difficoltà non resta che puntare su una silente ed ossequiosa presenza tra i banchi della maggioranza che, non avendo altre armi al suo fianco, sceglie quella abusata e trita del “ma c'erano anche loro”. Ebbene la posizione del Pd è stata sempre molto chiara e trasparente: sì alla posa sotto la ciclabile, molti, ed esposti in sede di consesso civico dalla nostra rappresentante Enrica Chiarini, dubbi sulla procedura di anticipazione di risorse pubbliche importanti senza certezza di un loro futuro ritorno. Perché corre l'obbligo di ricordare al signor Montanaro che sedere nei banchi di un consiglio comunale significa valutare la fattibilità di ogni singola proposta e le ricadute che essa può portare, pensare più o meno autonomamente ed esprimere un voto frutto di un'analisi critica. Quando invece si procede in ranghi serrati in cui il capofila detta la strada e i gregari seguono senza poter valutare se finiranno in un burrone, capita spesso che chi non ha avuto diritto di parola prima abbia dovere di difesa una volta precipitati nel burrone. Purtroppo ora nel burrone potrebbe capitare l'intera città che ancora una volta deve fare i conti con le opere di cartapesta che riempiono gli occhi, ma lasciano a secco i rubinetti perché la gestione della città fa acqua (anzi, geyser) da tutte le parti, mentre non sarà neppure più possibile dire che annegano in un bicchiere d'acqua. Chiudiamo domandando quale siano i motivi per i quali la posa del nuovo acquedotto non è stata realizzata e di chi siano le reali responsabilità di tutto ciò”.