“Noi nella maggioranza guidata da Claudio Scajola ? Penso proprio di no, appoggiamo convintamente il sindaco di Imperia a presidente della Provincia, io stesso sono stato uno dei primi sottoscrittori della sua candidatura, ma in Comune siamo e resteremo all’opposizione”. Parola del capogruppo di ‘Cambiamo’ in consiglio comunale Davide La Monica.
Gli arancioni del presidente della Regione Giovanni Toti, dunque, continueranno il loro lavoro nel parlamentino del capoluogo su fronti opposti rispetto a quanto faranno in Provincia, dove, invece dal 18 dicembre, data delle elezioni provinciali di secondo livello, appoggeranno la linea dell’ex ministro. E nemmeno sono all’orizzonte rimpasti di giunta a Palazzo civico: nei giorni scorsi Claudio Scajola ha riunito i gruppi della sua maggioranza in una riunione di ‘Polis’, l’associazione politica e culturale da lui fondata, rassicurando i più preoccupati fra consiglieri e assessori che l’assetto dell’amministrazione rimarrà invariato fino al 2023.Sulla stessa linea La Monica che conferma: “Sui temi provinciali sposiamo il programma di Claudio Scajola che è quello mentre in Comune proseguiremo con la nostra politica di opposizione, ma per il futuro stiamo lavorando per un centro destra forte e unito e coeso”.
E non è nemmeno prevedibile se all scadenza del mandato dell'ex ministro nel 2023 come sindaco del capoluogo, Cambiamo il centrodestra si ricompatterà intorno al primo cittadino uscente o a un esponente della sua attuale maggioranza. "Il patto -conferma La Monica - vale solo per le Provinciali di quest'anno, poi vedremo".
Intanto, tra oggi e domani, dovranno essere presentate liste e candidature in vista dell’appuntamento elettorale del 18 dicembre al quale sono ammessi sindaci e consiglieri comunali dei 66 comuni della Provincia secondo un sistema di voto ponderato che prevede pesi diversi a seconda delle dimensioni di ciascun comune. Scontata l'elezione a presidente di Claudio Scajola appoggiato dal centrodestra unito (alla fine anche Fratelli d’Italia si è accodato) sono 3 le liste preannunciate: una di centrodestra, una del Pd che dovrebbe avere come esponente di punta il presidente uscente Domenico Abbo e ricomprendere il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri anche se una alternativa concreta appare essere un suo fedelissimo, Eugenio Nocita, e quella del Partito socialista italiano.
Ogni lista deve contenere un numero di candidati consiglieri da 5 a 10, rispettando le quote rosa. Il presidente dura in carica 4 anni, il consiglio 2. In questo caso si vota in contemporanea per il presidente e per il rinnovo consiglio essendo Abbo decaduto a ottobre non potendo essere più rieletto sindaco di Lucinasco.