Eventi - 27 novembre 2021, 11:28

Bordighera: 'Il sole dentro' inaugura il Ponente International Film Festival

Due storie, due viaggi della speranza - uno reale, l’altro inventato - che si intrecciano.

Si alza il sipario domenica 28 novembre sulla sedicesima edizione del Ponente International Film Festival organizzato dall’associazione culturale onlus La Decima Musa. Si parte alle 18.30 al Cinema Zeni: dopo il saluto delle autorità, la rassegna 'I film del Mediterraneo' sarà inaugurata alle 18,45 da Il sole dentro (Italia, 2012 -100’) di Paolo Bianchini, con l’intervento dello scenografo Giuliano Pannuti e moderazione di Anna Scotton: poetico film insignito anche del premio Unicef che intreccia il racconto di una storia vera – quella di Yaguine e Fodì, due adolescenti della Guinea che, nel 1999, nascosti nel carrello di un aereo cercano di raggiungere Bruxelles per consegnare una lettera al Parlamento Europeo – a una di invenzione, quella di Thabo e Rocco, ambientata dieci anni più tardi. Seguirà un rinfresco intorno alle 21 circa.

"Due storie, due viaggi della speranza - uno reale, l’altro inventato - che si intrecciano. 1999. Yaguine e Fodè, due adolescenti guineani, scrivono, a nome di tutti i bambini africani, una lettera indirizzata 'alle loro Eccellenze, i membri responsabili dell’Europa', chiedendo aiuto per avere scuole, cibo e cure. Con il prezioso messaggio in tasca, si nascondono nel vano carrello di un aereo diretto a Bruxelles.2009. Thabo, ragazzino originario di N’Dula, un villaggio africano che nemmeno lui sa dove si trovi esattamente, e il suo amico Rocco, di Bari, provengono dal Sud di quell’Europa che attira e respinge i popoli, come le onde del mare che unisce e divide. Entrambi sono vittime della tratta dei baby calciatori, dalla quale stanno fuggendo" - spiegano - Ci metteranno tre mesi, attraverso il deserto, ma a N’Dula ci arriveranno".

"Questo film, tenero, struggente, a volte lieve a volte strappacuore, in cui 'la violenza del fatto realmente accaduto si stempera nella favola moderna ricostruita' unisce all’invenzione la verità. Una verità amara, che tutti conosciamo dalla cronaca, dalle testimonianze e dai nostri occhi, diventata tanto «normale» da non fare neppure più notizia, tanto vicina, eppure lontana dalle nostre tranquille esistenze, da non addolorare nemmeno più. O da dimenticare in fretta. Eppure, certe persone ancora se ne lasciano toccare, ancora fanno del loro meglio per rimediare, esercitandosi nel difficile compito di essere Umani" - concludono.

C.S.