“Siamo di nuovo alle prese con una stretta del virus, che sta facendo correre ai ripari il Governo. Noi auspichiamo che non ci sia un nuovo intervento di chiusura. Cioè, dobbiamo assolutamente scongiurare le chiusure e nella maniera più forte, non possiamo permetterci dei nuovi lockdown”. Così al nostro giornale Enrico Calvi, presidente provinciale della Federazione pubblici esercizi di Confcommercio, in merito all’entrata in vigore, dal 6 dicembre, del decreto dell’esecutivo Draghi sul 'super green pass'.
Fino al 15 gennaio chi non è vaccinato contro il covid-19 non potrà entrare in bar e ristoranti al chiuso, palestre, impianti sportivi, discoteche e partecipare a spettacoli, feste e cerimonie pubbliche. La certificazione verde, che si ottiene dopo aver fatto il vaccino oppure il tampone e in ultimo si è si appena guariti dalla malattia, servirà obbligatoriamente per viaggiare su ogni tipo di bus, tram, metropolitana e treni e per andare a lavoro.
“La gente sta riprendendo la vaccinazione con la terza dose, evidenzia Calvi, rimane un 20%, che è una cifra alta di persone che non si vaccinano; legittima la scelta di ognuno in libertà, però, questo non ci deve costringere a nuove chiusure. Quindi dobbiamo spingere sulla vaccinazione e dobbiamo far sì che questo periodo venga veramente buttato dietro alle spalle. Non possiamo più permetterci false ripartenze, il fatto che l'estate sia partita con numeri importanti ci deve far rendere l'idea di quanto questo territorio può rendere in termini turistici, quindi dobbiamo lavorare su quello, non sul covid”.
Se da un lato l’organizzazione di categoria auspica che cresca sempre di più il numero di persone che decidono di vaccinarsi dall’altro teme ricadute in termini di perdite economiche per la nuova misura di contenimento durante le festività natalizie.
“Non possiamo ancora quantificare quanto possa questo intimorire la clientela, è anche vero che esiste una percentuale molto grande di clientela che – spiega il presidente di Fipe Imperia, chiede la tutela, quindi chiede che nel locale ci sia gente vaccinata, che chi lavora sia vaccinato e ci siano le distanze e le misure sicurezza che attuiamo regolarmente, quindi bisognerà guardare alla coralità”.