"In attesa che il Governo chiarisca con apposito decreto se varrà la limitazione del
Green Pass ottenuto solo con il tampone limitatamente ai lavoratori e non per
andare al Cinema e a Teatro, sentiamo la necessità di ricordare come il settore dello spettacolo, rispetto ad altri, abbia pagato il prezzo più alto dall’inizio della pandemia". Lo dichiarano in una nota i vertici regionali di Agis Liguria, l'associazione generale italiana dello spettacolo.
"Le chiusure imposte dal Governo (nel 2020 - oltre 5 mesi: dall’8 marzo al 15 giugno e successivamente dal 27 ottobre al 31 dicembre; nel 2021 - circa 4 mesi: dal 1° gennaio al 26 aprile), evidenziano, hanno portato nella nostra regione a una perdita di spettatori di quasi l’80% rispetto al 2019. Nonostante il ritorno alla capienza al 100% di alcune settimane, fa permangono delle tipologie di spettatori che si fa fatica a riportare nella sala di spettacolo, in particolare il pubblico più anziano e le famiglie".
"Infatti, proseguono, i film per il pubblico adulto continuano a registrare un calo dal 66 al 75% mentre i film per le famiglie sono a meno 50%. Questi dati ci preoccupano anche in vista delle prossime uscite natalizie. Non va meglio allo spettacolo dal vivo (Prosa, Concerti) che per la stagione in corso ha registrato un’importante contrazione nella vendita degli abbonamenti e dei singoli spettacoli. Le notizie dell’andamento in salita della curva epidemiologica e le conseguenti normative che saranno adottate nei prossimi giorni, siamo sicuri, ingenereranno nel pubblico timori generalizzati con ricadute negative per le attività di spettacolo. Riteniamo sia necessario chiarire al più presto gli scenari futuri, definire modalità di adeguati sostegni al fine di garantire la tenuta di un settore importante - concludono- per la vita sociale, culturale ed economica del nostro territorio".