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Politica | 15 novembre 2021, 17:01

Sanremo: incontro con il Cda del Casinò, Cgil, Cisl e Snalc tornano in sciopero "Proposte irricevibili"

La Uil non proclama l'astensione dal lavoro così come l'Ugl. Domani assemblea dei lavoratori dei tre sindacati 'ribelli' mentre gli altri si sono dati appuntamento con il Cda giovedì prossimo

Sanremo: incontro con il Cda del Casinò, Cgil, Cisl e Snalc tornano in sciopero "Proposte irricevibili"

“Sono proposte irricevibili e, quindi, entriamo nuovamente in sciopero”: sono le dichiarazioni di tre delle cinque organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl e Snalc) dei dipendenti del gioco ‘lavorato’, che hanno abbandonato il tavolo delle trattative con il Cda del Casinò di Sanremo.

L’incontro era stato organizzato per fare in modo che l’azienda facesse le proposte ai sindacati, in modo da poter trovare un accordo sull’apertura dei tavolo e la loro riorganizzazione. Tre sindacati hanno subito rotto le trattative proclamando lo sciopero mentre la Uil è rimasta al tavolo per poter andare avanti. Al momento, il sindacato non scende in sciopero, così come l’Ugl.

“Noi abbiamo sempre dato aperture su tutto – ha detto Marilena Semeria della Fisascat Cisl – dai secondi riposi, orari straordinari, rinuncia al pomeriggio pre-riposo, rinuncia a diritti contrattuali e a una programmazione degli orari per la flessibilità e orari spezzati. Loro ci hanno presentato una banca ore che penalizza tutte le voci contrattuali, tolgono il secondo riposo, annulla l’orario straordinario e altro. Sembrava una proposta fatta appositamente per non essere accettata. Sono proposte vessatorie e pesanti, quindi assolutamente irricevibili”.

Come detto la Uil non ha proclamato lo sciopero: “Anche se ogni iscritto è libero di fare quello che vuole in relazione allo sciopero – ha detto Enzo Cioffi - ho ritenuto opportuno di mantenere la trattativa con l’azienda, per modificare la bozza dell’accordo bisogna rimanere al tavolo e tentare di modificarla in modo da andare verso l’interesse dei lavoratori. La proposta aziendale, per recuperare il numero delle unità giornalmente necessarie all’apertura della roulette francese, è stata formulata attraverso la creazione di una sorta di banca ore che agiva sulle chiusure anticipate della Sala, per mancanza di Clienti, rispetto agli orari stabiliti. In sostanza il lavoratore, cessando prima il servizio dalle sue sue ore giornaliere contrattualmente previste, andava ad alimentare un contatore al cui raggiungimento di sette ore perdeva uno dei suoi due giorni riposo, creando appunto unità disponibili da cui attingere per aprire il gioco francese ogni giorno. La proposta è stata dalla rigettata in quanto penalizzante nei confronti dei lavoratori dei Giochi da Tavolo. Quello che abbiamo chiesto oggi è stata una equità di trattamento che tiene conto delle norme contrattuali esistenti”.

“Non si può parlare di equivalenza fra un giorno di riposo maturato attraverso uno spacchettamento di porzioni di ore (quelle ottenute uscendo prima) – prosegue la Uil - rispetto ad un intero giorno di riposo che permette un vero recupero psicofisico. Tra le altre cose la chiusura anticipata delle sale si verificherebbe solo in ore notturne dove il Lavoratore non avrebbe nemmeno modo di godere, come dovrebbe essere il senso di un riposo (socialità, famiglia), di queste porzioni di ore. In sostanza quando si ottengono soluzioni che ristabiliscono il rispetto di norme contrattuali comuni, da anni ricercate, non si possono subito dopo proporre scelte che creano nuove differenze fra i Lavoratori della stessa azienda. A questo accordo abbiamo contrapposto e ribadito la proposta, da noi avanzata nella riunione di giovedì 11 e cioè quella di creare i numeri necessari, all’apertura del gioco francese, attraverso l’utilizzo, da parte aziendale, di un giorno di riposo settimanale che, con una turnazione stabilita, verrebbe concesso dal Lavoratore, per poi essere recuperato in un periodo possibile. Tra l’altro su questa possibilità, oltre a noi si era espressa favorevolmente gran parte dei lavoratori dei Giochi da Tavolo presenti nell’assemblea di venerdì scorso. Allo stesso tempo, oltre alla modifica dell’accordo proposto, è stata da noi ribadita la necessità di rivedere l’organizzazione dell’offerta dei Giochi da Tavolo, che tenga conto anche degli orari di gradimento dei Clienti probabilmente mutati in questi anni, e del numero corretto di unità presenti ogni giorno in sala di tutti gli attori, non solo dipendenti della Casinò di Sanremo Spa, che concorrono alla conduzione di una Sala Giochi”.

 

“Noi siamo rimasti fino alle 15 a trattare con l’azienda portando avanti fermamente questa richiesta – termina la Uil – mente tutte le altre sigle per motivazioni loro hanno deciso di lasciare la riunione”.

“Ringraziamo per la cortesia dell’invito congiunto con gli altri sindacati, ma ribadiamo il netto distacco dalle altre organizzazioni”. Sono le parole dell’Ugl, sindacato che continua a rimanere al lavoro al Casinò di Sanremo. “Abbiamo già espresso la nostra posizione – prosegue Ugl - mediante la revoca dello sciopero, ed abbiamo già avviato positivamente un tavolo di confronto con il Cda, fondato sul comune presupposto dell’interesse alla continuità aziendale. In tale occasione l'azienda ha ricevuto un nostro documento ed ha preso in considerazione le nostre proposte. Ne stiamo verificando insieme la fattibilità. Abbiamo comunque ricevuto la proposta dell’azienda, e ci siamo immediatamente adoperati per una verifica tecnica e legale del verbale di accordo che ci è stato sottoposto”. 

Slc-Cgil Fisascat-Cisl e Snalc-Cisal confermano in una nota unitaria: "L'accordo sarebbe dovuto nascere per permettere all’azienda, che non voleva utilizzare personale interinale, di aprire i tavoli di francese utilizzando alcune flessibilità che già in accordi passati abbiamo largamente concesso. Abbiamo ricevuto al tavolo una proposta che contrasta con la volontà di trovare una soluzione realmente efficace, una proposta che richiedeva di rinunciare a dei diritti contrattuali basilari per qualunque lavoratore con proposte vessatorie e prive di una strategia di rilancio per la casa da gioco e prive di una garanzia di una sufficiente apertura dei tavoli francesi e del relativo supporto alla clientela necessario per rilanciarli. Ai lavoratori si chiedeva una banca ore che annullava il secondo riposo definitivamente che comportava la possibilità di perdere ferie e recuperi e in caso di orari straordinari gli stessi non sarebbero stati pagati. La Casa da Gioco deve dotarsi di un management serio e di un piano di impresa, non possiamo più navigare a vista. Domani si terrà un’assemblea dei lavoratori presso la sede della federazione operaia, sarà presente Rai tre e tutti i giornalisti che vorranno partecipare".

Per domattina alle 10 Cgil, Cisl e Snalc hanno convocato un'assemblea dei lavoratori.

Carlo Alessi

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