La nostra anticipazione sul possibile (e ormai quasi certo) passaggio del Giro d’Italia 2022 a Sanremo ha destato l’attenzione dei tanti appassionati locali. Stando alle indiscrezioni, poi confermate anche da Regione Liguria, la Città dei Fiori sarebbe candidata a ospitare la 13ª tappa del Giro, il 20 maggio, da Sanremo a Cuneo.
La corsa in rosa tornerebbe così a Sanremo sei anni dopo la grande partenza del 2015 con la cronometro a squadre sulla pista ciclabile. Ma, Milano-Sanremo a parte, non è certo la prima volta che il grande ciclismo internazionale tocca la Città dei Fiori.
Grazie alla collaborazione con Simone Parisi, ciclista, dirigente della ‘Riviera Triathlon 1992’ e voce su Twitch tv per Zwift Team Italy, piattaforma che unisce milioni di appassionati in tutto il mondo, oggi possiamo ripercorrere il lungo fil rouge che ha unito Sanremo al grande ciclismo internazionale a cavallo degli ultimi decenni.
La storia indissolubile che lega Sanremo al mondo del ciclismo è rappresentata dalla Classica di Primavera, la prima Corsa Monumento che il calendario UCI offre: la Milano-Sanremo. Inutile infilarsi nel tunnel dei ricordi, la corsa rimane il primo punto esclamativo dell’anno ciclistico, ed ogni anno recita la sua leggenda centenaria. Le immagini delle asperità di Costarainera, la discesa tortuosa della Cipressa, la nostra costa, e poi il Poggio e via Roma sono monumenti in tutto il mondo, chiunque conosce quelle strade dopo averle viste in TV per uno spot al territorio incredibile. La storia con la Cosa Rosa, invece, é molto più avara. Sanremo come sede di tappa o di partenza annovera poche partecipazioni nella storia centenaria del Giro. Una sola al Tour de France, Marseille-Sanremo 1948, vinse il friulano Sciardis, il giorno dopo si partiva verso Cannes, era il 1948 e pochi giorni dopo l’immenso Gino Bartali prese la maglia gialla e non la mollò più per il suo secondo Tour a 10 anni dal primo.
Per scorrere le edizioni di Sanremo protagonista al Giro d’Italia preferisco entrare nei meandri dei miei ricordi e parlare delle edizioni che ho vissuto. La prima è datata 1974, io ero un bimbo in età pre-scolare ma in casa mio papà ne parlò per anni, lui, giudice di gara FCI c’era e la cosa straordinaria fu che per una volta non si parlò di “Nemo profeta in patria” vinse un Ponentino DOC come Giuseppe Perletto da Dolcedo. Tappa Pietra Ligure-Sanremo, nebbia, acqua, freddo, tantissime delle nostre salite e una maglia rosa appena passata sulle spalle del cannibale Eddy Merckx che spodestò Fuentes. Rimasero in due, senza telecamere bloccate dal maltempo. Entrambi mai vincenti al Giro: Miro Panizza e Beppe Perletto, Panizza ebbe un incidente scendendo dal Poggio con strada fradicia, rimase da solo Perletto che vinse. Il giro fu l’ultimo di Merckx che rifilò solo 12 secondi al giovane Giovanbattista Baronchelli. Nel corso della carriera Perletto arrivò fino al 5 posto nella generale della corsa Rosa nel Giro di Faustino Bertoglio concluso sullo Stelvio davanti a Galdos.
Ma vissi con gli occhi pieni di gioia la partenza del Giro 1987 vinto da Stephen Roche ma ricordato per il tradimento dell’ irlandese ai danni di Roberto Visentini ad Arabba.
Il prologo fu una Crono individuale di 4 km corsa sul Lungomare, sul Porto Vecchio in una splendida cornice. Vinse Visentini che fu prima maglia rosa. Il giorno dopo il genio di Torriani inventò due Semi-tappe: la mattina una breve e violenta scalata in linea che si concludeva a SanRomolo. Vinse l’olandese Erik Breukink che regolò il suo compagno di fuga Pagnin in una volata a due, indossò anche la maglia rosa che tenne anche nel pomeriggio nel quale era in programma la Cronodiscesa del Poggio, esperimento mai più provato in nessuna discesa, vinse l’Irlandese Roche, la tappa partiva dal santuario della Madonna della Guardia e arrivava al Sud Est. Negli anni seguenti la nostra zona venne un poco abbandonata. Nel 1998 il Giro partì da Nizza con un cronoprologo sulla Promenade vinto da Alex Zuelle, poi una tappa a Cuneo (Mariano Piccoli) e la seguente con arrivo a Imperia (Angel Edo) e quello fu il memorabile Giro di Marco Pantani.
Dovemmo attendere fino al 2001 per riassaporare la maglia rosa in città. La tappa venne definita “Circuito dei Fiori” e prevedeva il GPM di Passo Ghimbegna da percorrere due volte, la prima salendo da Apricale per Bajardo, la seconda salendo da Poggio, Ceriana per poi svoltare per Monte Bignone e scendere in città, si arrivava in Piazza Eroi Sanremesi. La tappa venne proposta dopo un giorno di riposo che le squadre passarono già in città e venne vinta da Pietro Caucchioli dopo una lunga fuga spettacolare, maglia rosa GiBo Simoni che vinse quel Giro. Parlando di Sanremo quell’anno tutti ricordano purtroppo i fatti seguenti l’arrivo della corsa, con una perquisizione a tappeto ai danni di tutte le squadre terminata a notte fonda che portò ad uno sciopero dei corridori e all’annullamento della tappa successiva Imperia-Sant’Anna di Vinadio. Passarono altri anni ed arrivammo alla Partenza del 2015, con protagonista la nostra pista ciclabile ed una spettacolare cronometro a squadre di 17 km vinta dalla Orica Green Edge. Fu un giro combattuto e vinto da Alberto Contador davanti a Fabio Aru.
Ma quello che andrà a succedere quest’anno ha un sapore antico. Sembra proprio ricordare il 1952, l’anno della seconda doppietta Giro-Tour di Fausto Coppi, stessa tappa Sanremo-Cuneo. All’epoca il Campionissimo era già in rosa ed in completo controllo della corsa. Il girono prima ci fu la Genova-Sanremo vinta da Annibale Brasola, a Cuneo Trionfò il “CIT” Nino de Filippis, torinese, talmente granata che, correndo per la Carpano con livrea bianconera, cercava ogni anno di vestirsi col tricolore per non indossare nulla di “juventino”.
Sanremo fu anche arrivo di tappa tra il 2005 e il 2007 del Giro del Mediterraneo, corsa francese di inizio stagione che in quegli anni era molto ambita, proprio in occasione dell’arrivo del 2007 con lo sprint di Lorenzetto su Bennati venne inaugurato l’arrivo alternativo a Via Roma che per qualche anno la Milano Sanremo fu costretta ad avere.