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Politica | 02 novembre 2021, 18:25

Sciopero al Casinò di Sanremo, parola alla politica: la maggioranza difende la scelta del Cda, dalle opposizioni critiche alla gestione della casa da gioco

Le voci dei capigruppo durante il delicato braccio di ferro tra Cda e sindacati

Sciopero al Casinò di Sanremo, parola alla politica: la maggioranza difende la scelta del Cda, dalle opposizioni critiche alla gestione della casa da gioco

Si fa sempre più delicata la situazione all’interno della casa da gioco matuziana dopo la decisione del Cda di chiudere le sale del gioco lavorato nei pomeriggi di bassa stagione. Scelta che ha spinto i dipendenti a proclamare lo stato di sciopero portando al braccio di ferro sindacati e governance del Casinò di Sanremo.
La questione si è presto spostata dai tavoli verdi alle sedute del consiglio comunale con i vari capigruppo che hanno preso posizione nelle ore più delicate di confronto tra le parti.

Mi sembra evidente che la linea dettata dai sindacati sia quella corretta - commenta Simone Baggioli (Forza Italia) - ho chiesto a chi lavora nei Casinò esteri e mi dicono che una scelta di questo genere è fuori luogo e fuori dal normale. Manca anche una progettualità per il gioco online. Il mio pensiero è in linea con quello dei sindacati, la scelta di aprire solo nel weekend è fuori luogo”.

La decisione del Cda va in un’ottica di razionalizzazione delle risorse interne e non è di certo punitiva oltre a essere limitata per i mesi di di ottobre e novembre quando ci sono pochi clienti - ribatte dai banchi della maggioranza Marco Viale (Sanremo al Centro) - auspichiamo che lo sciopero possa rientrare anche perché è una sconfitta per tutti: città, proprietà e Casinò. Tutti gli attori hanno un unico obiettivo: un futuro e uno sviluppo dell’azienda Casinò. Auspichiamo che si trovi un’unità di intenti e che lo sciopero possa rientrare”.

La situazione è molto grave, è scappata di mano alla politica - dichiara Daniele Ventimiglia, capogruppo della Lega - non bisogna dare tutta la responsabilità al Cda, il cordone ombelicale del Cda è il sindaco Biancheri. È facile risparmiare tagliando sui costi vivi, sugli orari e sul personale. Mi sarei aspettato un project di sviluppo del Casinò con il quale, invece che tagliare orari e personale, si prospettava un futuro diverso. Chi ha la responsabilità se la prenda, come abbiamo chiesto per Casa Serena”.

Bisogna trovare un contemperamento tra le esigenze dell’azienda e del personale precisando che una casa da gioco deve mantenere il gioco francese tradizionale facendo attentamente i conti - prosegue Andrea Artioli per Liguria Popolare - è chiaro che le scelte sono dell’azienda e non del sindacato, ma in un’ottica di collaborazione le esigenze dei dipendenti devono essere ascoltate anche perché è proprio dai giochi francesi che risulta il maggior incasso di mance che, per la metà, vanno anche al Casinò. Infine tengo a dire che, però, dopo un anno di crisi covid no condivido la scelta dello sciopero, sarebbe stato meglio un dialogo ulteriore”. Per Liguria Popolare è intervenuto il consigliere Artioli al posto del capogruppo Correnti, dipendente Casinò.

Per il momento, infine, i gruppo consigliari di Movimento 5 Stelle e Partito Democratico non esprimono la propria posizione in merito in attesa di valutare meglio la situazione sull’asse Casinò-Comune-sindacati.

Pietro Zampedroni

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